Serbia's Novak Djokovic clenches his fist after scoring a point in the quarterfinal match of the French Open tennis tournament against Spain's Rafael Nadal at the Roland Garros stadium, in Paris, France, Wednesday, June 3, 2015. (AP Photo/Christophe Ena)
Reduce da un risultato deludente al primo master sulla terra di Montecarlo e senza acuti sin dall’inizio stagione, Novak Djokovic è consapevole della necessità di ricominciare a fare risultati. Il master di Madrid, penultimi appuntamento sulla terra prima dell’open di Francia, ha tutte le caratteristiche in regola per poterlo rimettere a nuovo, anche se bisognerà fare sempre i conti col numero 1 al mondo Murray e con il ritrovato Rafa Nadal.
ASPETTATIVE MADRILENE – Nole ha rilasciato un’intervista al sito del Mutua Madrid Open, relativamente alle sue aspettative sul torneo. Fondamentale è il fatto che a Madrid il serbo difenderà i 1000 punti guadagnati l’anno scorso con il trofeo (sconfitto in finale Murray). Tra l’altro il trofeo era arrivato dopo alcune assenze nel torneo della capitale iberica: «Fu molto speciale vincere a Madrid al mio ritorno in questo torneo, non so se mi ha dato il via per potermi aggiudicare anche il Roland Garros, ma sta di fatto che a livello di fiducia è stata una spinta fortissima, anche in relazione della sconfitta a Montecarlo». Madrid peraltro è un torneo che, dal 2008, non è mai uscito dall’orbita dei big four, che se lo sono suddiviso in maniera abbastanza equa: tre volte Nadal, due volte per Djokovic, Murray e Federer: «Le volte che mi sono aggiudicato il torneo sono state partite durissime contro grandi rivali, specialmente in finale, quando ho battuto Nadal e Murray. Sicuramente è complicato vincere qua».
ANDAMENTO STAGIONALE – Inevitabile la domanda sull’ottima stagione che stanno vivendo Nadal e Federer: «sulla terra battuta Rafa sta andando alla grande, è stato anche molto vicino a vincere in Australia e a Miami, dove è stato fermato solo da Roger. Ma la superficie dove è più pericoloso è senza ombra di dubbio la terra rossa, e qua sopra parte favorito. Roger è un grande campione, è l’ha dimostrato enormemente a Melbourne: dopo sei mesi ai box è tornato ed è andato avanti nel torneo sconfiggendo giocatori forti e in forma. Per l’ATP è solo un bene che giochi ancora». L’ultima domanda è stata relativa alla prossima generazioni di giovani tennisti che mirano al posto che attualmente occupano i grandi del tennis mondiale: «Questa NextGen si sta facendo valere nei tornei, creano molti grattacapi. Penso sia un grande momento per il tennis e i suoi interpreti, specialmente le nuove promesse, che stanno iniziando ad affermarsi». Così ha concluso il campione serbo.
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