Dopo la pausa post Australian Open, Novak Djokovic è pronto per rientrare in campo a Dubai. L’obiettivo è senz’altro portare a casa il titolo in terra araba ma anche quello, conseguente, di allungare il pù possibile la striscia di vittorie da inizio anno, che attualmente sono 13. Nel Media Day a Dubai questo ed altri i temi trattati dal numero uno del mondo.
Sul suo rientro a Dubai ha detto: “Mi trovo benissimo in questo torneo. Ho iniziato la stagione nel miglior modo possibile e ora sono arrivato a Dubai con la mia famiglia, i miei figli. Non gioco a Dubai da tre anni, quindi spero di poter competere come ho fatto in passato. Mi piace molto la città, vengo qui da molti anni durante la pre-season prima di andare in Australia, quindi mi sento davvero il benvenuto. C’è una grande comunità serba qui, quindi noterò anche quel supporto sugli spalti”.
Il serbo è poi entrato nello specifico sul torneo che si appresta a giocare. Il primo turno lo vedrà opposto al tunisino Malek Jaziri: “Siamo buoni amici, andiamo molto d’accordo da quando ci siamo conosciuti. È sempre stato molto gentile con me, ci conosciamo bene, ci siamo allenati più volte a Dubai. Alcuni anni fa abbiamo già giocato qui, so che è abbastanza brutto per lui pescare sempre i favoriti nei primi round, ma questo farà si che avrà più tifo a favore. È un ragazzo molto simpatico, di grande talento. Ha un buon servizio, un buon diritto, gioca molto e sa variare. Ha anche un bel tocco. In questo tipo di confronto lo sfavorito non ha molto da perdere, quindi andrà in campo e proverà ad imporre un ritmo che probabilmente altererà il mio. Prendo questo incontro in modo molto serio, devo arrivare il più preparato possibile”.
Djokovic sarà presente anche nel tabellone di doppio, in coppia con Marin Cilic. A proposito di questa sua doppia presenza ha detto: “Storicamente, i tornei in cui spesso gareggio in doppio sono Indian Wells, Dubai e Monte Carlo. Normalmente, dopo diverse settimane di pausa, quando inizio un nuovo filotto di tornei, mi piace giocare in doppio. È un modo eccellente per prepararsi al singolare, aggiungendo minuti in campo. Qui sarà diverso, poiché prima giocherò nel singolare e poi in doppio. Sono molto felice di giocare con Marin, non giochiamo mai insieme. Ne abbiamo parlato negli ultimi anni, abbiamo sempre voluto provare. Di solito non gioco molto, ma quando lo faccio voglio fare del mio meglio. Ad Indian Wells giocherò invece in coppia con Viktor Troicki”.
L’intervista è poi continuata sul tema dell’imbattibilità di Novak Djokovic da inizio anno, frutto dei successi nell’ATP Cup e all’Australian Open: “Quando vinci un Grande Slam all’inizio della stagione, e ho avuto la fortuna di vincere più volte l’Australian Open, è un segno che sta arrivando un grande anno. Almeno mi ha sempre dato molta fiducia, quindi spero che la stessa cosa accada anche stavolta. Sono consapevole della striscia di vittorie che ho attualmente, mi sento benissimo in campo, vincere così tante partite è una sensazione che ti trasmette sicurezza. Ma, allo stesso tempo, so che potrei perdere una partita in qualsiasi momento, quindi provo ad affrontare ogni torneo come un nuovo inizio”.
Per Djokovic c’è spazio anche per parlare di Roger Federer e del suo infortunio che lo terrà fuori fino alla stagione su erba: “È stata una sorpresa, a dire il vero. Sapevo che fosse alle prese con un infortunio dagli Australian Open, anche se nessuno sapeva esattamente cosa non andasse in lui e che portata avesse. Non mi piace vedere nessuno sottoporsi a un intervento chirurgico, ci sono passato e spero di non doverne avere più bisogno. Per i medici è una routine ma, per noi, è una situazione piuttosto invasiva, a volte genera persino traumi psicologici. Sono davvero triste vedere Roger e Kevin (Anderson) che stanno attraversando queste cose, quindi spero che tornino presto. Roger è Roger, questo sport ha bisogno di lui”.