“Penso di aver giocato ancora meglio di ieri contro Nadal”. Ne è convinto Novak Djokovic, che arriva in conferenza stampa provato dalla battaglia contro Kei Nishikori nella semifinale degli Internazionali di Roma. Uno scoglio non da poco, il giapponese, già capace in passato di grandi prove contro il numero uno del mondo (vedi semifinale US Open 2014), che il serbo è riuscito a superare solo grazie alla sua immensa qualità di gioco, attingendo a tutto il suo repertorio.
PAURA INFORTUNIO – Sì perché, come negli ultimi due incontri, il serbo era entrato mentalmente in partita in netto ritardo rispetto all’avversario. Complice anche un problema alla caviglia che lo aveva costretto a chiamare il medical time out già dopo il primo game. “Ho avuto un problema con la scarpa e mi son fatto male – spiega Djokovic – Il dolore per fortuna è passato con il passare della partita, anche se verso la fine del match è ritornato”.
MARTELLO GIAPPONESE – Il giapponese, però, ne ha approfittato solo per un set, portandolo a casa a suon di accelerazioni. Dall’altra parte il serbo commetteva tanti errori non forzati e insisteva in palle corte che finivano sistematicamente a rete. “Il gioco di Kei è stato martellante – ha detto Novak – A lui piace giocare veloce ed è stato aggressivo come sempre. Ho cercato di mantenermi sulla linea di fondo, difendendomi senza arretrare”.
ROBONOLE NON PERDONA – Ma questo Djokovic non si supera nemmeno se è a mezzo servizio. Il segreto lo spiega chiaramente il serbo: “A questi livelli, e questa partita in particolare lo dimostra benissimo, i match si decidono davvero in pochissimi punti. A volte hai la fortuna dalla tua, altre volte no. L’unica cosa che puoi fare è focalizzarti su ciò che devi fare e farlo al meglio. L’esperienza fa molto perché il ricordo di situazioni simili ti aiuta ad avere la mentalità giusta”.
MURRAY PIU’ RIPOSATO – Domani in finale ci sarà Andy Murray, già battuto a Madrid pochi giorni fa: “Qui a Roma ci saranno condizioni diverse – commenta Novak – Per esempio oggi qui è piovuto e il terreno era umido e pesante, non era nelle condizioni ideali. Quindi vedremo domani come sarà il tempo”. Di sicuro, il britannico a Roma ha goduto di un tabellone più benevolo e forse arriva a questa finale più riposato del serbo: “In effetti nel tabellone ci sono stati due tornei differenti – ironizza Djokovic – E’ vero Andy non ha dovuto incontrare top players ma è comunque in gran forma e domani sarà una battaglia”.
ERRORI FATALI – Dall’altro lato, Nishikori esce dal campo rammaricato per le occasioni perdute. In particolare in quell’ultimo tie break, dopo quasi tre ore di partita. Un doppio fallo, un rovescio a rete e un altro in corridoio quando si trovava in vantaggio di un mini break: “Gli errori commessi nel tie break sono stati fatali per me. Per il resto non posso rimproverarmi nulla, ho fatto la partita che dovevo fare. Un grande primo set, poi Nole è tornato più deciso e competitivo e ha iniziato a fare molta pressione”.
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