Novak Djokovic è abituato a dividere l’opinione pubblica. Per molti è un campione indiscusso, capace di imprese straordinarie sul campo. Per altri, il suo carattere e alcuni atteggiamenti lo rendono meno amato rispetto ad altri grandi del tennis. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato il tennista francese Jules Marie, che ha raccontato la sua esperienza da sparring partner del serbo nel 2021, definendola un vero e proprio “incubo”.
“Un comportamento pessimo”
Marie, ex numero 203 del ranking ATP e oggi sceso oltre la 400ª posizione, ha condiviso nel podcast Match Point il suo punto di vista su Djokovic, accusandolo di essere una persona completamente diversa a seconda delle situazioni. Il francese ha spiegato di aver avuto l’opportunità di allenarsi con il 24 volte campione Slam in cinque occasioni durante la preparazione al Roland Garros 2021, ma il comportamento del serbo lo avrebbe lasciato senza parole.
“Si avvertiva un’aria di tensione a ogni scambio. Se mandavo una palla a un metro e mezzo di distanza da lui, non la giocava nemmeno. Mi guardava come per dire: ‘Se lo fai di nuovo, ti sbatto fuori dal campo’”, ha raccontato Marie, descrivendo un ambiente tutt’altro che sereno.
L’episodio più eclatante, secondo il tennista francese, sarebbe avvenuto durante una sessione di allenamento in cui ha servito una palla a Djokovic, ricevendo una reazione inspiegabile: “Mi ha detto che non dovevo servire io, ma il suo allenatore. Quando il coach ha servito e io ho risposto, lui ha colpito la palla mandandola a 50 metri di altezza. Non ho mai capito perché lo abbia fatto, ma non è stato affatto piacevole”.
Due volti diversi davanti alle telecamere
Se durante gli allenamenti Djokovic sarebbe stato irascibile e sprezzante, il suo atteggiamento si sarebbe trasformato quando i riflettori si sono accesi su di lui. Marie ha raccontato di averlo incontrato di nuovo agli Australian Open 2023, questa volta come avversario nel tabellone principale, e di aver assistito a un cambiamento radicale.
“Era tutta un’altra persona. Gentile, disponibile, quasi amichevole. Sapeva che c’erano le telecamere, sapeva che non poteva permettersi di comportarsi male”, ha sottolineato il francese, insinuando che il serbo modifichi il suo atteggiamento a seconda del contesto.
Queste dichiarazioni hanno inevitabilmente acceso il dibattito: si tratta di una semplice vendetta da parte di un giocatore meno noto, desideroso di visibilità, o c’è davvero un fondo di verità nelle sue parole? Djokovic, dal canto suo, non ha commentato direttamente le accuse, ma continua a essere al centro delle discussioni, sia per le sue prestazioni in campo – dove il 2025 non è iniziato nel migliore dei modi – sia per la sua personalità, che continua a dividere appassionati e addetti ai lavori.