CIRCUITO ATP

Djokovic verso il tramonto? Per Isner “ha solo due occasioni per il 25° Slam”

Il tempo stringe per il campione serbo

Novak Djokovic, leggenda vivente del tennis con 24 titoli del Grande Slam, potrebbe trovarsi di fronte agli ultimi snodi cruciali della sua carriera. Il 2024, già segnato da un’uscita prematura agli Australian Open per infortunio e da una stagione priva di successi nei Major, rischia di diventare un anno di transizione verso un inevitabile tramonto.

A pochi giorni dal suo 38° compleanno, Djokovic continua ad allenarsi con la solita dedizione, ma le sfide si moltiplicano. Da un lato, l’avanzare dell’età; dall’altro, l’emergere di giovani fuoriclasse come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che sembrano pronti a raccogliere l’eredità del serbo.

Le parole di John Isner: “Wimbledon e US Open, le sue ultime chance”

A sollevare il tema della possibile chiusura di un’epoca è stato John Isner, ex numero 8 del mondo e profondo conoscitore di Djokovic, che ha affrontato per 12 volte in carriera. Nel suo podcast Nothing Major, Isner ha espresso un’opinione tanto schietta quanto carica di rispetto:

“Spero di sbagliarmi, ma mi sembra che Djokovic abbia solo due possibilità rimaste per vincere un altro Slam: Wimbledon e gli US Open di quest’anno”, ha dichiarato. “Nel 2025 sarà molto dura. Sappiamo quanto si prende cura del suo corpo, ma il tempo passa per tutti. Se serve bene, a Wimbledon può ancora farcela”.

Isner ha anche ricordato che, in tornei recenti, Djokovic ha mostrato sprazzi di altissimo livello, come durante il torneo di Miami dove, nonostante la sconfitta in finale contro Jakub Mensik, ha impressionato per percentuali al servizio fino all’83%. Secondo l’ex tennista americano, se riuscisse a mantenere almeno un 65% di prime palle efficaci sull’erba londinese, il serbo avrebbe ancora chance concrete.

Wimbledon resta la pista più favorevole

Anche l’ex top 30 Steve Johnson si è detto convinto che la vera opportunità di Djokovic passi da Wimbledon. Il torneo londinese, con le sue superfici rapide e le dinamiche tattiche favorevoli a chi serve bene e tiene il controllo del gioco, potrebbe rappresentare il contesto ideale per un’ultima grande impresa.

“Wimbledon sarebbe la sua chance migliore se riuscisse ad arrivare alla seconda settimana senza troppe fatiche, magari con qualche match chiuso in tre set” – ha spiegato Johnson. Ma ha anche lanciato un campanello d’allarme: “Resta da vedere se avrà ancora energia nella seconda parte del torneo. La tenuta fisica su due settimane sarà decisiva”.

Roland Garros e i segnali recenti

Il prossimo Slam in calendario è il Roland Garros, dove Djokovic ha già trionfato tre volte (2016, 2021, 2023). Un torneo che, storicamente, ha richiesto sforzi fisici importanti, e che nel 2023 lo ha visto abbandonare ai quarti di finale contro Casper Ruud per un problema al menisco. Anche se Parigi resta un teatro familiare, le incognite sullo stato fisico del serbo non mancano.

Dopo l’exploit a Wimbledon 2023, dove ha raggiunto la finale ma è stato battuto in tre set da Alcaraz, Djokovic ha subito una precoce eliminazione agli US Open per mano dell’australiano Alexei Popyrin, alimentando i dubbi sulla sua continuità ai massimi livelli.

Una corsa contro il tempo… e contro la storia

Djokovic ha ormai scritto il suo nome nella storia, staccando Rafael Nadal a quota 24 Slam. Ma la voglia di toccare quota 25 e superare ogni altro record rimane fortissima. In palio c’è anche il traguardo del centesimo titolo ATP, un’impresa che lo colloca in una dimensione ancora più esclusiva.

Resta però una certezza: il tempo non è più un alleato. Il 2025 potrebbe davvero rappresentare l’ultima chiamata per Djokovic nei tornei dello Slam, con Wimbledon e US Open nel mirino. E anche se nessuno può escludere un colpo di coda nel 2026, la strada si fa ogni giorno più ripida.

Redazione Tennis Circus

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