Dopo 912 settimane consecutive, Rafa Nadal è uscito dalla Top 10 della classifica ATP. Era il 25 aprile 2005, 17 anni e 10 mesi fa, e quel ragazzo maiorchino aveva 19 anni, ed aveva appena vinto il 500 di Barcellona e il 1000 di Montecarlo. Passò da 11 a 7 nel ranking, e nelle settimane seguenti vinse anche a Roma e a Parigi, il primo dei suoi 14 titoli al Roland Garros.
È chiaramente un record assoluto quello di tempo passato da Nadal tra i primi 10 giocatori del mondo, non umano per longevità e costanza, e considerando tutti gli infortuni sofferti dallo spagnolo negli anni. Vuol dire che Rafa è sempre tornato dagli stop vincendo subito o quasi, ogni volta, e questa è un’altra caratteristica non umana.
Ed è successo così tante volte, che anche ora che Nadal sta recuperando dall’infortunio subito all’Australian Open, anche per rispetto, dovremmo aspettare per dire che Rafael Nadal sta arrivando al capolinea. È successo a cavallo tra il 2016 ed il 2017, è successo a cavallo tra il 2021 ed il 2022. Ogni volta sembra più improbabile, ogni volta è più difficile della volta prima, che Rafa possa tornare ad alzare trofei, ma continua a farlo. Quindi aspettiamo qualche mese per gridare “Al lupo! Al lupo!”, almeno fino al termine della stagione su terra battuta.
Dovremmo infatti rivedere Nadal nel Principato di Monaco per il Masters 1000 di Montecarlo; vinto, ricordiamolo, 11 volte. Se starà bene dovrebbe giocare poi il 500 di Barcellona, i 1000 di Madrid e Roma e, ovviamente, il Roland Garros. E lì, qualunque sarà la condizione di Rafa, andrà sempre tenuto in considerazione, perché Nadal a Parigi è Nadal a Parigi.