Gli scambi sui social prima della finale tra Nick Kyrgios e Novak Djokovic sganno fatto registrare uno dei tassi più alti di click sul web con la cena promessa – e che dovrà pagare il serbo – rimandata durante l’appuntamento newyorkese.
L’australiano ama fare ciò che gli riesce meglio e trae divertimento anche da questo. Lo hanno scoperto anche i reali inglesi, presenti nel Royal Box, durante l’ultimo atto di Wimbledon in cui l’aussie non ha trattenuto il suo “estro”.
Non c’è stata vittoria per Nick Kyrgios che però, adesso, nel suo personalissimo palmares può annoverare una finale Slam. Può comunque esser soddisfatto il classe 1995 per il percorso fatto durante le settimane all’All England Club sempre fedele alla sua scelta di non avvalersi di un coach per la preparazione dei grandi eventi.
Il suo box è spesso riempito da amici e partenti, con l’immancabile fidanzata sempre al suo fianco, anche se alcuni dei suoi famigliari preferiscono seguirlo da lontano. “Per me non è un’esperienza piacevole guardare una partita di mio figlio ” ha raccontato in un’intervista rilasciata a News.com Norlaila, la madre del talentuoso australiano.
Gli fa eco anche il fratello Christos: “Essere nel suo box può essere un’esperienza scomoda, ma non sarebbe Nick se non mostrasse la sua ferocia in campo. Ma se ci dicesse che per lui la nostra presenza fosse fondamentale per avere successo noi saremmo sempre lì, al suo fianco”.
C’è anche un’altra persona che, invece, si siederebbe volentieri nel box del 27enne. Si tratta di John McEnroe che, alla BBC ha parlato così: “È un giocatore pazzesco, lo dovrei allenare io ma è intoccabile. In ogni caso non penso abbia per forza bisogno di un coach” poi aggiunge: “Ha i suoi demoni, come tutti noi. Ci sarebbe bisogno di Sigmund Freud per trovare un modo per aiutarlo a continuare. Il tennis ha bisogno di lui, è ben voluto ed è un bravo ragazzo”.
Melania Malavenda