Dopo l’ostacolo Alcaraz, Jannik Sinner non riesce a superare anche Daniil Medvedev, che vince in finale con il punteggio di 7-5 6-3 ed è campione del Masters 1000 di Miami 2023. Per il russo è il quarto titolo di questa stagione, negli ultimi cinque tornei disputati, e il sesto successo su sei contro Sinner, che perde la sua seconda finale in Florida, dopo quella con Hurkacz dell’edizione 2021.
Al di là della nostra attenzione per la presenza di un tennista italiano, una partita non entusiasmante, ma di rado l’ultimo atto di un torneo è quello meglio giocato, viste le emozioni e la posta in palio. Un lungo secondo game, primo turno di battuta di Sinner, durato quasi 10 minuti, è subito molto importante per l’azzurro, che lo vince e riesce a non partire inseguendo. Medvedev però mette così subito le cose in chiaro: per vincere Jannik dovrà fare tanta, tanta fatica. Sul 2-2, in modo un po’ inaspettato, il russo commette due doppi falli consecutivi, poi più avanti ne commetterà un altro, e Sinner ha le prime occasioni. Alla quarta palla break l’altoatesino strappa il servizio a Medvedev e passa al comando. Il vantaggio però dura poco, anzi per niente. Daniil va 4-3 e Jannik al cambio di campo chiama fisioterapista e medico, probabilmente per fiacchezza. D’altronde venerdì ha giocato tre ore contro Alcaraz, non proprio uno qualunque, e la finale si disputa alle 13 orario della Florida, con circa 35 gradi. Sinner tiene botta fino al 5-6, poi deve cedere il primo set a Medvedev.
Jannik è in chiara difficoltà fisica, dopo la semifinale con Alcaraz la benzina è finita, e le speranze di rimonta sembrano molto poche. Il numero 5 del ranking allunga subito ad inizio secondo parziale. Sinner, come sempre, non molla, ma c’è poco da fare. Medvedev è il muro che conosciamo e Jannik non ha le energie per infrangerlo, né ancora le soluzioni alternative, come il serve and volley, o le smorzate, per infilarsi in esso. Sullo 0-2 il tennista di San Candido recupera il break di svantaggio ma resta un illusione, e Medvedev fugge di nuovo sul 4-1, per poi chiudere 6-3.
Per Sinner adesso c’è di nuovo la delusione di un primo grande titolo che continua a sfuggirgli, ma Jannik ormai è lì, nella cerchia, con Medvedev, Alcaraz, Djokovic, e, restando lì, prima o poi arriverà anche il suo momento. Inoltre, l’affetto del pubblico non è un trofeo, ma è pur sempre una vittoria.