Il rosso di Montecarlo è pronto a scrivere una nuova pagina di storia, con una finale che accende speranze e tensioni: Carlos Alcaraz contro Lorenzo Musetti, la sfida che nessuno si aspettava e che adesso tutti aspettano con il fiato sospeso. Da un lato, il prodigio spagnolo chiamato a consolidare la propria egemonia sulla terra battuta; dall’altro, il talento italiano in cerca del colpo che può cambiare una carriera.
La cavalcata di Musetti: cuore, sudore e rimonte
La settimana di Lorenzo Musetti al Rolex Monte-Carlo Masters ha il sapore dell’epopea. Nessun’altra parola può descrivere meglio il cammino del giovane toscano, capace di risorgere da situazioni disperate per ben cinque volte, vincendo sempre al terzo set. Dall’esordio sofferto contro Bu Yunchaokete, passando per i durissimi ostacoli Lehecka, Berrettini, Tsitsipas e De Minaur, il fil rouge è stato uno solo: la resilienza.
“Ha giocato con il fuoco in ogni turno, ma ne è uscito ogni volta con più esperienza e consapevolezza”, si legge da chi ha seguito da vicino il suo percorso. Più che un torneo, una prova di maturità per un tennista che, in passato, aveva faticato a trovare continuità mentale. Adesso, invece, Musetti sembra aver fatto pace con le sue fragilità, capace persino di godersi la tensione: “Che vinca o perda, il punteggio non spaventerà l’italiano”, assicurano gli osservatori.
Alcaraz, il predestinato chiamato alla conferma
Per Carlos Alcaraz, l’accesso alla finale rappresenta più di una conferma: è l’ingresso nel pantheon del tennis spagnolo che a Montecarlo ha visto trionfare nomi del calibro di Nadal, Ferrero e Moyá. Il murciano, che non aveva mai vinto una partita nel Principato prima di quest’anno, ha demolito ogni dubbio con una serie di vittorie solide: Cerúndolo, Altmaier, Fils e Davidovich sono caduti uno dopo l’altro, anche se non senza difficoltà.
Il momento chiave? Il 0-40 contro Fils nei quarti, dove la sua corsa sembrava a un passo dal termine. Invece, Alcaraz si è rialzato da vero campione, mostrando quella che molti definiscono una “faccia da imbattibile”. Il suo tennis, fatto di potenza esplosiva e variazioni spiazzanti, sembra pronto per il titolo, eppure gli resta da superare l’ultimo ostacolo. Ed è proprio lì che, storicamente, ha dimostrato di essere letale: “Le finali non le gioca, le vince”, ricordano in tanti.
Un precedente che pesa, ma non decide
I precedenti tra i due sorridono ad Alcaraz: 3-1 il bilancio, ma l’unico successo di Musetti è stato anche il più significativo. Amburgo 2022, finale, tre set di battaglia e primo titolo ATP per l’italiano, che insegnò al murciano che “anche lui può perdere una finale”. Da allora, però, la musica è cambiata: il numero due del mondo ha alzato l’asticella, mentre Musetti ha attraversato alti e bassi.
Sulla terra battuta, però, il bilancio è in parità: 1-1. E in uno sport dove la superficie conta quasi quanto la testa, non è dettaglio da poco. Inoltre, a Montecarlo, Musetti si gioca la chance di entrare per la prima volta nei primi dieci del ranking ATP, un obiettivo che rappresenta già di per sé una motivazione supplementare.
Things you love to see ☺️
Brilliant sportsmanship in the heat of battle ⚔#RolexMonteCarloMasters pic.twitter.com/2Z0nT5HT38
— Tennis TV (@TennisTV) April 12, 2025
Tattiche, fattori esterni e incognite
Dal punto di vista tecnico, Alcaraz partirà con il solito piano: colpire con il dritto incrociato sulla diagonale del rovescio a una mano di Musetti, una dinamica che ha reso celebri le sfide tra Nadal e Federer. Ma attenzione: Musetti non è più quello che vacilla. Potrebbe essere proprio la varietà del suo tennis – fatta di slice, smorzate e cambi di ritmo – a mettere in crisi l’equilibrio del favorito.
Il pubblico, largamente italiano, sarà un altro fattore chiave. Se Alcaraz dovesse concedere quei blackout che si sono visti in settimana, il tifo potrebbe spingere l’azzurro a “cavalcare l’onda e crederci davvero”. Certo, la prima finale in un 1000 può portare nervosismo, e la stanchezza accumulata nei match precedenti è un rischio concreto. Ma Musetti, oggi, sembra avere poco da perdere.
Un sogno a portata di racchetta
Sarà una sfida tra il predestinato e l’outsider, tra chi ha tutto da confermare e chi ha tutto da guadagnare. Ma in fondo, è proprio questa la bellezza del tennis. I pronostici sono tutti dalla parte di Alcaraz, con quote che sfiorano l’1.20 per il suo trionfo. Ma il vento dell’impresa soffia forte sul Principato.
Musetti in tre set? Forse è solo un sogno. O forse no. Del resto, nessun pronostico coerente avrebbe previsto che Lorenzo arrivasse fin qui. E ora che ci è arrivato, perché non crederci?