È storia: Jannik Sinner è il nuovo numero 1 del mondo!

Giornata epocale per il tennis italiano: Jannik Sinner nuovo Re delle classifiche mondiali!

Ci siamo: ciò che un tempo credevamo impossibile, ora non lo è più. Manca solo il crisma dell’ufficialità che arriverà al termine dello Slam parigino, ma Jannik Sinner, classe 2001 da San Candido, è – in pectore il 29esimo NUMERO UNO del Ranking ATP, strappando lo scettro del comando all’ultimo dei Big3 ancora in auge, il leggendario serbo Novak Djokovic. Il tennista altoatesino diventa così il primo giocatore italiano a raggiungere questo incredibile traguardo nella storia del nostro sport.

A scrivere nella storia dello sport italiano la data odierna, 4 giugno 2024, è stato, involontariamente, Novak Djokovic. Il serbo è stato costretto a ritirarsi prima del suo incontro di quarti di finale del Roland Garros. Il pluricampione Slam si è arreso all’infortunio al ginocchio che l’aveva condizionato nel corso della sfida con Francisco Cerundolo, poi vinta dopo quasi 5 ore di gioco. A beneficiarne, oltre a Sinner e lo sport italiano, è Casper Ruud che accede in semifinale senza giocare.

Chi avrebbe mai immaginato che quel piccolo cucciolo di volpe immortalato nella foto di copertina, grazie al duro lavoro ed alla fede incrollabile nel proprio Destino, sarebbe diventato infine un lupo dagli occhi di ghiaccio, a caccia incessante di gloria e vittorie?

Eppure, qualcuno baciato dal dono della veggenza già da allora riconobbe in lui le stigmate del futuro campione: Alex Vittur, ex tennista professionista, amico, mentore e ora manager di Jannik, lo segnalò all’epoca a Max Sartori che a sua volta ne parlò al Gran Guru Riccardo Piatti.

Il resto è storia ed oggi Jannik la riscrive ancora la storia, la sua personale e quella del tennis tricolore, regalando a se stesso ed a tutti gli appassionati azzurri la vetta del Ranking mondiale.

Evento mai accaduto in precedenza, impensabile fino all’avvento di Jannik, un evento talmente epocale che quasi si stenta a crederlo perché nessuno avrebbe mai immaginato che il movimento tennistico di casa nostra potesse esprimere un atleta di una così eccelsa caratura.

L’azzurro, nel corso di molte interviste, ha affermato come la posizione in classifica sia solo un semplice numerino, ma diventare il numero uno è tutt’altra questione: rappresenta la consacrazione universale della grandezza di un atleta al termine di un arduo percorso concluso solo da un pugno di fenomeni, i più grandi di sempre. Da ora e per sempre Jannik apparterrà a quell’elite, gli Immortali del Tennis.

LaPresse

Il nuovo numero uno al mondo, sempre fin troppo modesto, ha dichiarato più volte di non ritenersi un giocatore figlio del talento puro, bensì del duro lavoro, in campo e in palestra. Eppure Jan ha dimostrato in questi anni di possedere una dote fuori dal comune, quella di innalzare costantemente la qualità del suo tennis.

Ogni giocatore, ovviamente, conosce i propri punti deboli, ma solo i veri fuoriclasse sono in grado di innalzarsi al di sopra dei propri limiti, arrivando lassù, dove i comuni mortali non immaginano neppure di potersi spingere.

E così grazie al suo specialissimo dono, Jannik Sinner, il campione italiano che tutto il mondo ci invidia, sciatore fortunatamente mancato, dalle vette innevate del suo Trentino è arrivato in vetta alle classifiche mondiali del nostro sport, riempendo di gioia ed orgoglio tutti quanti gli appassionati.

The Fox da oggi entra nel ristretto novero dei campioni che per sempre rimarranno scolpiti nella memoria collettiva di noi italiani, amanti del tennis o meno: ora il suo nome si aggiunge con merito indiscusso a quelli di Valentino Rossi, Alberto Tomba, Pietro Mennea, Fausto Coppi, solo per citare alcuni degli atleti azzurri che hanno dato lustro internazionale al nostro meraviglioso Paese.

Quanto durerà il regno tennistico sinneriano? E chi lo può dire. Durasse solo un giorno, o un’ora, o anche solo un minuto, non importa: Jannik è il primissimo Re azzurro del Ranking mondiale e ciò basta ed avanza per emozionarci da adesso sino all’eternità.
E come scriveva secoli fa il poeta latino Orazio nelle sue Odi, “Carpe Diem”: cogliamo insieme a Jannik quest’attimo, l’attimo fuggente che racchiude in sé l’infinita gioia di un sogno visionario divenuto realtà.

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