Ed anche Vienna è di Sinner

Trionfo di tenacia per Jannik, che dopo 3 ore batte di nuovo Medvedev, come a Pechino. Decimo titolo in carriera per l'azzurro, il terzo quest'anno su sei finali disputate

Jannik Sinner non si ferma più. Poche settimane dopo il trionfo a Pechino, il tennista italiano è campione anche nell’ATP 500 di Vienna. Battuto in finale, proprio come accaduto in Cina, Daniil Medvedev, con il punteggio di 7-6 4-6 6-3, dopo 3 ore e 3 minuti di partita. È la seconda vittoria consecutiva sul giocatore russo, dopo sette sconfitte, a dimostrazione dell’ulteriore progresso fatto da Sinner negli ultimi mesi, forse il più importante fin’ora della sua giovane carriera. E questa volta non ha prevalso solo con il gioco e la tattica, ma anche con il fisico, la resistenza e la caparbietà. Per lui è il 10° titolo in carriera, il quarto del 2023 su sei finali disputate.

La linea tattica e gli accorgimenti che Sinner ha messo in atto nella finale di Pechino sono quelli giusti, e si sono infatti rivelati vincenti, quindi Jannik continua su quella strada. L’altoatesino pone le fondamenta sul suo punto forte, la spinta da fondo campo, ma al momento giusto, senza abusarne, evitando quindi che gli si ritorca contro, va a chiudere il punto a rete, e usa il serve and volley, prezioso contro un avversario come Medvedev che risponde da molto lontano. Sul 5-6 del primo parziale Sinner annulla un set point con un servizio vincente, e tra i due, come a Pechino, è di nuovo tiebreak. Qui, e non solo qui, il servizio di Jannik avrà un ruolo fondamentale. L’azzurro non sfrutta un set point ma a sua volta ne annulla uno proprio con la battuta, e sull’8-7 in suo favore, rispondendo meravigliosamente alla prima di servizio di Medvedev, si prende un primo set durato un’ora.

Nel secondo set la ragnatela di scambi infiniti in cui Medvedev ti incarta inizia ad avere effetto su Sinner, che ha bisogno di rifiatare. Daniil fugge nel punteggio sul 5-2, ed in seguito, per 6-4, chiude la frazione. Jannik però recupera le energie per il terzo set, e ne avrà bisogno. Sul 2-1 a suo favore, i due giocano forse il game dell’anno. 32 punti, molti di questi massacranti, dieci palle break per Sinner, prima di strappare finalmente la battuta al suo avversario, anche se il break sfumerà immediatamente. Entrambi accusano lo sforzo, ed in generale la fatica del match, ma mentre Medvedev sembra un po’ deragliare, Jannik vince la sfida della tenacia. Allunga di nuovo (5-2), annulla due palle break consecutive sul 5-3 e chiude la partita. Ora Medvedev, numero tre della classifica mondiale, non deve solo guardarsi le spalle da Sinner, ma deve anche trovare delle contromisure per batterlo.

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