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Ernests Gulbis: “Devo reinventare il diritto per essere competitivo”

IL TOP PLAYER CHE REINVENTA SE STESSO-  E ‘diventato uno dei tratti distintivi del circuito negli ultimi anni, parliamo del famoso dritto di Ernests Gulbis, l’indiscusso  talento lettone . Il suo braccio destro alzato bruscamente verso l’alto,  il braccio sinistro che si estende dritto in avanti, le dita divaricate,  l’impressione di  un uccello in procinto di spiccare il volo. Ebbene, nelle intenzioni di Ernests ,quel dritto è qualcosa che i suoi fans non rivedranno più.  ” Ho lavorato molto sul mio dritto”, ha detto Gulbis a TENNIS.com pochi mesi fa . L’obiettivo da centrare era, ed è ancora, chiaro: “Sto cercando di cambiare un pò il movimento poichè voglio rendere  il mio dritto solido come il mio rovescio”. L’ex Top Ten , in realtà, sa bene che questo è un passaggio obbligato per tornare ad esprimersi ai livelli di un paio di anni orsono. ” Devo fare questo cambiamento  se voglio essere più competitivo nei prossimi quattro, cinque anni. Potrebbero essere i migliori anni per me. Ho ventotto anni e questo è il momento giusto”. Nel pieno della maturità, Ernests ha inoltre operato una scelta importante. Chiusa la collaborazione con Gunther Bresnik, coach condiviso con Dominic Thiem, il lettone lavora ora con Larry Stefanki, già coach di Andy Roddick. Il loro rapporto è iniziato poco dopo Wimbledon e , con la giusta flessibilità, sembra destinato a continuare. ” Larry mi ha  detto che non è disposto a viaggiare, di sicuro non  a tempo pieno. Forse può viaggiare di tanto in tanto e possiamo organizzare  settimane di allenamento”.

LARRY STEFANKI, IL COACH IDEALE- Scivolato fuori dalla Top 100, Gulbis punta sulla prossima stagione per  risalire la classifica. Continuità nel lavoro sui punti deboli e consolidamento dei punti di forza, come da manuale. Il suo dritto è sempre stato il barometro della sua condizione; l’altalena di risultati che ha caratterizzato la sua carriera  dipende esclusivamente dal perdere e ritrovare un’arma che si è rivelata fondamentale nel passato recente. E’ stato anche grazie alla potenza devastante di questo colpo che, nel 2014, Ernests ha raggiunto la semifinale di Parigi , risultato che gli valse di lì a poco l’ingresso in Top 10.  Questo il programma che il lettone si è dato; ed è per raggiungere l’obiettivo che la sua scelta è caduta su Larry Stefanki. ” Se non gioco per due mesi, il mio rovescio non cambia. Invece, bastano un paio di settimane lontano dal campo per rendere il mio dritto diverso. Comincio a colpire la palla in modo differente e, se non ho un occhio attento accanto a me che mi dica che sto commettendo un piccolo errore, quel piccolo errore si trasforma in un qualcosa di sempre più grande. In due o tre mesi diventa , di fatto, un colpo diverso. Io credo che Larry abbia un occhio eccezionale per notare cose come questa”.  Avanti su questa strada , dunque. Ridotta l’apertura e tenuto il braccio sinistro piegato in un movimento molto più rilassato, Gulbis è sicuro che i risultati arriveranno. ” Per il momento le sensazioni non sono ancora buone, ma insisterò. Continuerò a lavorarci su e in pochi mesi sarà più solido”. L’auspicio è che tanto lavoro dia buoni  frutti al più presto, poichè il circuito ha bisogno di rivedere ai vertici il discusso, eccentrico , talentuosissimo ed imprevedibile Ernests.
Piera Camerlingo

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