ESCLUSIVA – Alexander Blockx: “Non voglio bruciare le tappe: avanti passo dopo passo”

Alexander Blockx, giovane avversario di Berrettini nella sfida contro il Belgio, è uno degli astri nascenti del tennis belga e non solo. Attualmente sconosciuto ai più, si è raccontato in esclusiva ai microfoni di Tennis Circus: ha parlato del suo viaggio tra il circuito Junior e quello professionistico, dei suoi idoli, obiettivi e del suo Slam vinto a Melbourne.

Ha fatto tremare Matteo Berrettini al suo esordio assoluto in Coppa Davis, perdendo solamente 6-3, 2-6, 5-7. Stiamo parlando del classe 2005 belga Alexander Blockx, numero 253 della classifica mondiale e vincitore degli Australian Open Junior nel 2023, nonché finalista in doppio insieme a Joao Fonseca, anche lui presente a Bologna con il Brasile e anche lui ha esordiente in Davis contro Berrettini.

Il belga ha mostrato un altissimo livello di tennis, soprattutto sul lato del dritto, con il quale spaziava benissimo il campo, cercando sempre angoli e profondità. Inoltre, come detto da Matteo in conferenza stampa, a parte nell’ultimo game del secondo set, Alexander ha lottato su ogni punto facendo sudare parecchio l’azzurro e spesso costringendolo a uno o due colpi in più per riuscire a chiudere.

Noi di Tennis Circus lo abbiamo intervistato in esclusiva al termine del match contro Berrettini:

-Qual è la sfida più difficile che hai affrontato nel passaggio dal circuito Junior a quello Pro?

La cosa più difficile è stata superare i tornei Future. Non conosci tanti giocatori ed è tutto è diverso. Da Junior c’è un ottima accoglienza e hai tutto pagato, cibo, hotel e via dicendo, giochi sempre con gli stessi avversari per 2/3 anni e sei amico di tutti. Nei Future è diverso, perché una volta giochi con uno di 28 anni, un’altra con uno di 20. È difficile, perché devi pagarti tutto da solo e quindi tutti giocano per vincere ogni match, ogni punto. La parte difficile è stata abituarsi a vincere ogni punto fisicamente e mentalmente. Una volta che arrivi ai Challenger è più facile, sei più sicuro di te e di nuovo tornano l’accoglienza, campi buoni, palline buone, raccattapalle. È più professionale e ti fa sentire proprio un professionista. Penso anche sia importante non andare subito ai livelli alti, ma andare per gradi: vincere qualche Future, passare dai Challenger 50, 75 e così via. Alcuni giocatori come Alcaraz e Sinner hanno bruciato le tappe, ma per gli altri giocatori la cosa più importante è andare avanti passo dopo passo.”

-Cosa si prova ad essere campioni Slam (anche se Junior per ora)? È proprio l’Australian Open il tuo Slam preferito?

“Sì il mio Slam preferito sono gli AO perché li ho vinti. Ma in realtà, da quando avevo 9/10 anni e fino ancora a oggi, mi sono sempre svegliato per guardarli in TV. Era sempre questa la mia routine in inverno. Adesso ho avuto la fortuna di giocare lì due anni di fila (Junior nel 2023 e le qualificazioni quest’anno, ndr) e penso che sia il miglior torneo per i campi, le persone, la location, il cibo, tutto in realtà. La vittoria di Melbourne a dire il vero mi sembra già così lontana e ogni tanto quasi me ne dimentico. Chiaramente è stato bello vincerlo, però è ovvio quanto sia diverso dagli Slam veri.”

-Qual è il tuo obiettivo per la fine di questa stagione, dal punto di vista di classifica o di livello di tennis?

“Difendo tanti punti adesso perché ho avuto un ottimo finale di stagione l’anno scorso, quindi è importante giocare tante partite, trovare il ritmo. Sto giocando bene ultimamente quindi devo continuare a farlo. Non ho un vero e proprio obiettivo di ranking, ma mi piacerebbe giocare le qualificazioni degli Slam il prossimo anno. Per il resto voglio migliorare tutto: dritto, rovescio, servizio, risposta, c’è sempre qualcosa da migliorare e continuerò a lavorare.”

-Chi era il tuo idolo e chi è il miglior giocatore in questo momento secondo te?

“È sempre stato Roger fino al suo ritiro. È sempre stato il mio preferito. Poi mi piace molto Dominic Thiem: ho iniziato a seguirlo nel 2019 e fino all’infortunio penso che fosse davvero il miglior giocatore del mondo. Poi l’infortunio ha di fatto terminato la sua carriera ed è un po’ un peccato. Per quanto riguarda il circuito odierno, se devo scegliere un giocatore solo dico Jannik Sinner, al momento è lui il migliore al mondo.”

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