Uno dei tennisti italiani più promettenti dell’annata 2004 è il campano Mariano Tammaro. Dopo una buona carriera a livello juniores, best ranking al numero 106, il diciannovenne azzurro ha esordito nel circuito maggiore nel 2021, giocando le qualificazioni al challenger di Ercolano, ben figurando contro il ceco Forejtek, allora top 300 Atp.
Da quel momento il napoletano ha attraversato uno dei momenti più difficili della vita di ogni sportivo, a causa di una squalifica di due anni per doping. L’azzurro è riuscito a dimostrare, in diversi processi, l’infondatezza delle accuse, ottenendo una riduzione della squalifica a 15 mesi. Tammaro è così ritornato alle competizioni la scorsa primavera, giocando diversi tornei ITF in questa stagione, raggiungendo anche una semifinale in singolare ed un titolo in doppio, entrambi nel 15.000 di Budapest. Mariano Tammaro si è così raccontato ai microfoni di Tennis Circus.
Ciao Mariano, innanzitutto grazie per aver accettato quest’intervista. Partirei dalle ultime settimane in cui hai giocato due 25.000 a Santa Margherita di Pula. Come valuti quest’esperienza sarda?
“Grazie a voi, è un piacere. È stata sicuramente un’esperienza positiva, ho avuto la possibilità di giocare entrambi i tornei dal tabellone principale e giocare match di livello alto sia in singolo che in doppio.”
Un mese fa circa hai raggiunto la prima semifinale della tua carriera a Budapest, dove hai vinto anche il titolo in doppio. Quanta consapevolezza ti ha dato quel risultato per le settimane a venire?
“Budapest è stata sicuramente la miglior settimana fino ad oggi, ho raggiunto la semifinale in singolo, partendo dalle qualificazioni, e ho vinto il doppio con il mio compagno e amico Privara. È stata una settimana molto lunga in cui mi sono confrontato con giocatori di buon livello. Questo torneo mi ha dato la consapevolezza del livello di gioco che posso esprimere e degli obiettivi che posso raggiungere in futuro, lavorando duramente e cercando di migliorarmi ogni giorno sempre di più.”
Se dovessi descrivere il tuo tennis con 3 aggettivi quali useresti? Perché?
” Direi versatile, coraggioso, determinato. Per il tipo di giocatore che sono.”
Come affronti da un punto di vista mentale le partite e come alleni la tua mente giorno dopo giorno?
“Senza dubbio l’aspetto mentale nel tennis è il più importante, non è facile rimanere concentrati per tutta la partita, rimanere positivi durante i momenti in cui non si riesce a giocare bene, ma cerco di lavorare per migliorare questo aspetto partita dopo partita.”
Dopo la tua prima esperienza professionistica nel challenger di Ercolano del 2021 hai ricevuto una squalifica di 2 anni per doping, poi ridotta a 15 mesi. Come hai affrontato i mesi di sospensione? Hai temuto che la tua carriera potesse esser finita ancor prima di iniziare?
“Sicuramente è stato un momento buio, mi sono ritrovato in una situazione in cui non avrei mai immaginato di ritrovarmi, ho dovuto affrontare una sospensione assolutamente ingiusta e spropositata rispetto all’accaduto. Non è stato un momento facile, ma ho avuto la forza di rialzarmi, non mollare e andare avanti con più voglia di competere di prima. Questo grazie soprattutto alla mia famiglia, a tutte le persone che mi sono state vicino che mi hanno supportato e che da sempre lo fanno, sono loro che mi hanno dato la vera forza.”
Quanto è stato difficile, in quei mesi di sospensione, mantenere l’abitudine alle partite?
“Non è stato facile perché il match di allenamento non è paragonabile alla tensione, le sensazioni, le emozioni, e a tutto ciò che provi e vivi quando affronti un torneo. Però ho avuto il tempo di lavorare sui miei difetti e di migliorare i miei punti di forza.”
Quali saranno i tuoi prossimi tornei?
“Giocherò qualche partita di Serie A con il New tennis Torre del greco, il circolo dove mi alleno e poi fino a fine anno cercherò di giocare più partite possibili principalmente a livello ITF per provare ad alzare il mio livello e avere più esperienza in questo circuito.”
Qual è il tuo sogno nel cassetto? Il torneo che vorresti giocare, e perché no, vincere?
“Credo che Wimbledon sia un po’ per tutti il torneo per eccellenza, il torneo di tennis più famoso, sarebbe un sogno poter arrivare a giocare lì, anche se non ti nascondo che è un obiettivo raggiungere la top 100 è poter giocare tutti e 4 gli slam e chissà magari vincerne uno.”
C’è un giocatore, in attività o già ritirato, in cui ti rivedi?
“Io mi ispiro molto a Berrettini, perché come lui servizio e dritto sono in miei colpi migliori e ha un tipo di gioco aggressivo che vorrei arrivare ad esprimere anche io in futuro.”
Grazie mille Mariano e buona fortuna per i prossimi tornei.