ESCLUSIVA – Niccolò Ciavarella “L’idea di giocare al foro mi elettrizza”

Niccolò Ciavarella si è raccontato in Esclusiva ai microfoni di Tennis Circus, parlando della prima stagione a livello pro e delle pre-qualificazioni agli IBI 2023

Niccolò Ciavarella è una delle promesse del tennis italiano, che da ormai un anno ha iniziato a giocare nel circuito professionistico dopo una buona carriera juniores, in cui ha raggiunto anche i quarti di finale in doppio agli Australian Open. Il tennista romano, classe 2004, ha strappato nel torneo Open giocato a Terni, in Umbria, il pass per giocare le pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia. Ciavarella ha accettato di raccontarsi qui su Tennis Circus.

Ciao Niccolò, innanzitutto grazie per aver accettato quest’intervista. A Terni sei riuscito a strappare il pass per le pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia 2023. Che emozioni si prova all’idea di giocare al Foro Italico?

“A Terni è stata veramente una bella settimana, sono riuscito ad esprimermi al meglio ogni partita senza pensare a quali sarebbero state le conseguenze. Ho pensato solo a mettere in pratica quello su cui ho lavorato in allenamento ed il risultato è stato solo conseguenza del lavoro svolto negli ultimi mesi.

L’idea di giocare al Foro Italico mi elettrizza, ho sempre vissuto quel contesto da spettatore e per una volta viverlo un po’ più dall’interno mi emoziona. Essendo di Roma poi sarà tutto più speciale. So che questa vittoria non significa niente e che la settimana al foro sarà solo una tappa del percorso che sto facendo e un’esperienza che mi porterò dentro per sempre”

È ormai quasi un anno che hai iniziato a tutti gli effetti la tua carriera da professionista. Ti va di farci un primo bilancio nel circuito “dei grandi”?

“Il passaggio dal mondo junior a quello dei professionisti non è per niente scontato e facile, nessuno ti regala più niente. La maggior parte delle volte incontri giocatori più grandi di te e con più esperienza, quindi è molto dura. L’anno scorso quando ho finito la carriera junior ed ho iniziato quella pro mi sono sentito più libero in campo ed infatti ho giocato meglio nei futures che nei tornei junior. Detto ciò non sono ancora riuscito ad ottenere grossi risultati in questi tornei, ma sto lavorando per ottenerli, credo che all’inizio sia normale fare un po’ fatica. Sono giovane ed ho tutto il tempo per capire cosa serve per arrivare dove vorrei.”

Quanto pensi possa averti dato nel tuo percorso di crescita l’aver giocato a buoni livelli nel circuito Juniores, disputando anche i tornei dello Slam?

“Credo che aver svolto l’attività junior ha fatto si che io mi facessi un’idea del livello in tutto il mondo e mi abbia fatto crescere non solo come giocatore ma anche come persona. Per quanto riguarda gli Slam sono riuscito a vivere appena quello australiano. Il mese in Australia è stata una delle esperienze più belle della mia vita e mi ha dato tanto. Ho avuto la fortuna e la bravura di centrare i quarti di finale nel doppio e quindi essere all’interno del contesto e del torneo fino alla fine.

Ho visto praticamente tutti i campioni da vicino ed ho cercato di imparare il più possibile. Sono tornato dall’Australia convinto di dover lavorare su molti fattori, ma anche con la consapevolezza che una volta sistemate determinate cose avrei potuto essere ancora più competitivo. In generale posso dire di aver appreso molto di positivo da quell’esperienza. Anche Wimbledon è stato pazzesco, mi è sembrato veramente il tempio del tennis. Tutto sembrava perfetto e di un’eleganza unica. Anche questa è un’esperienza indimenticabile.”

Sei cresciuto in simbiosi con Daniele Minighini, con cui hai condiviso molte esperienze, e con cui giochi anche in Serie A. Quanto è importante per te avere qualcuno che ti possa capire e con cui condividere gioie e dolori?

“Il rapporto che ho con Daniele non l’ho mai avuto con nessun’altra persona. È bello condividere questo percorso, avere una persona che possa capire quello che stai passando non è scontato, anche perché penso che ci sono alcune cose che nessuno può realmente capire a meno che non ci sia passato o a meno che non ti conoscano da una vita. Non nascondo che ci sono momenti veramente duri, ma credo che avere persone con condividerli ti fa vivere con molta più serenità.

Fuori dal campo ridiamo e scherziamo spesso, è una continua presa in giro; abbiamo un’amicizia tale da poterci dire di tutto senza che nessuno resti offeso (n.d.r. ride). Credo inoltre che in passato ci siamo stimolati a vicenda, quando uno dei due ottiene un buon risultato l’altro pensa ‘ma se lo ho fatto lui perché non dovrei riuscirci io?’ “

Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?

“Non ho obiettivi in termini di classifica, sarebbe come pormi un limite e io non voglio farlo. Ho aspettative abbastanza basse. Sento che tutto quello che faccio è di guadagnato. Obiettivamente, essendo agli inizi, ogni torneo che gioco non sono tra i favoriti per fare bene e non sono testa di serie, quindi non ho niente da perdere, anche se credo in me stesso e so di poter dire la mia.

Credo poi ci voglia anche un po’ di fortuna per acquisire fiducia e prendere consapevolezza. Quest’anno voglio solo riuscire a salire di livello e divertirmi in campo, cosa che ogni tanto in passato è mancata. Lavoro ogni giorno e quando arriveranno i risultati sarò contento di averli ottenuti.”

C’è un torneo che sogni da sempre di giocare, e perché no magari di vincerlo? Se sì, quale?

“La risposta è scontata, mi piacerebbe vincere Roma, sarebbe un’emozione unica. Giocare quel torneo, quello che conta intendo, in casa sarebbe bellissimo. È un sogno nel cassetto, vedremo come andrà.”

Grazie mille a Niccolò Ciavarella per aver accettato quest’intervista per Tennis Circus. In bocca al lupo per i prossimi tornei

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