Eurosport si assicura i diritti televisivi dell’US Open fino al 2022. Chi vorrà guardare Flushing Meadows dovrà avere un abbonamento satellitare che includa i canali ESPN. Discorso valido anche per gli appassionati italiani, infatti la notizia riguarda tutti i paesi europei ad eccezione di Irlanda e Regno Unito.
C’è però una nuova variabile che fino a poco tempo fa non sembrava potesse interessare il mondo dello sport. Un cambiamento epocale che apre nuovi scenari. Il competitor più agguerrito di Eurosport non trasmette via satellitare. Il web streaming è entrato di prepotenza anche nel mondo degli eventi sportivi; questo è sembrato piuttosto evidente da quando Amazon Prime, dopo essersi accaparrato i diritti per la trasmissione di tutto il tennis – fatta eccezione per gli Slam – nel Regno Unito, ha ottenuto anche la licenza delle Next Gen ATP Finals, integralmente trasmesse sulla piattaforma streaming di Jeff Bezos oltre che dal “nostro” Supertennis.
Eurosport attualmente possiede ancora i diritti di 3 Slam su 4 (Australian Open, Roland Garros e US Open), mentre non si è mai addentrata nel territorio degli altri tornei, dai 1000 in giù. Lì c’è attualmente Sky Sport che piano piano sembra volersi far da parte. Circa un anno prima che perdesse (anche qui a favore di Amazon) i diritti dei Masters 1000, Finals e ATP 500, la holding britannica aveva infatti ceduto anche i diritti dell’US Open che deteneva da ben 25 anni. In realtà l’emittente di Murdoch aveva un accordo di sub-licenza con Eurosport, effettiva proprietaria dei diritti, ma è certo che l’edizione 2017 rimarrà l’ultima per Sky sul suolo britannico. La strategia è chiarissima. Bisogna ridurre il budget di spesa degli altri sport per mantenere i diritti sulla Premier League, in scadenza nel 2018 e per cui servirà un’offerta piuttosto importante. Anche lì infatti, stando a fonti molto attendibili, sia Amazon che altre emittenti web streaming sono in agguato e potrebbero sferrare un offerta che Sky non riuscirebbe a pareggiare. Gli analisti stimano che Sky potrebbe essere costretta a pagare £ 600 milioni in più all’anno per continuare a trasmettere le partite della Premier League, per un totale di £ 6 miliardi per il prossimo accordo triennale.
Tornando al tennis e citando un’indiscrezione di Stuart Fraser sul “Times”, sarà Amazon a trasmettere l’US Open nel Regno Unito dal 2018. Eurosport infatti, nel comunicato ufficiale in cui annuncia il prolungamento del contratto fino al 2022, specifica che l’accordo è relativo a tutti i paesi europei “ad esclusione di UK e Irlanda, dove storicamente i diritti vengono sub-appaltati”. Non più a Sky dunque, che come spiegato ha un’altra strategia di mercato e teme le speculazioni di altri concorrenti. Google, Apple, Netflix e Facebook, sono gli altri possibili rivali per i diritti sportivi nel Regno Unito. Amazon farà quindi il suo esordio nel broadcasting degli Slam grazie a un accordo quinquiennale da 30 milioni di sterline complessive. Una cifra che va a sommarsi ai 10 milioni di sterline – all’anno – che l’azienda di Jeff Bezos spenderà per trasmettere gli altri eventi dell’ATP World Tour. Il valore del mercato azionario di Amazon di $ 547 miliardi rende circa 10 volte la dimensione di Sky e BT messi insieme.
In Italia per guardare il tennis a livello ATP abbiamo grosso modo una situazione di questo tipo: In chiaro e sul satellite con Supertennis tornei ATP 250 e 500, Master 1000 su Sky, così come Wmbledon e ATP World Tour Finals. Gli altri 3 Slam sono trasmessi su Eurosport ed Eurosport Player.
Nel Regno Unito, invece, dal 2018 il tennis lo guarderanno così: ATP 500, Masters 1000 e ATP Finals su Amazon Prime Video, US Open sempre su Amazon Prime Video, Roland Garros e Australian Open su Eurosport Player e Wimbledon sui canali sportivi della BBC (in chiaro). A questo prospetto va fatta una doverosa precisazione. In UK l’Eurosport Player è disponibile sulla piattaforma streaming di Amazon, il che sottointende che dalla prossima stagione chi sottoscriverà un abbonamento in digitale avrà a disposizione la quasi totalità del tennis maschile, eccezion fatta per gli ATP 250 e Wimbledon, che rimane ancorato al servizio pubblico, beati loro. Ciò significa che in UK Amazon non è il futuro, è già il presente.