Tennis. Dimmi chi batti e ti dirò chi sei. Fabio Fognini, primo italiano della classifica ATP, non ha mancato l’occasione per tirare un altro decisivo colpo alla sua ancora giovane stagione sulla terra rossa, riuscendo nell’intento di battere Rafael Nadal per la seconda volta in poche settimane sulla superficie che ha reso il maiorchino il campione immortale che è già oggi.
Dopo il successo di Rio de Janeiro, su un Nadal che comunque era appena rientrato nel ritmo partita del circuito maggiore, la vittoria in due set a Barcellona, da sempre la seconda casa di Nadal, ha decisamente un altro significato sebbene il sapore risulti ancora molto dolce per il ligure: questa volta il 9 volte campione al Roland Garros veniva da una ottima semifinale di Montecarlo dove aveva subito solo da un Novak Djokovic monumentale, dimostrando anche dall’incontro di secondo turno con Nicolas Almagro di essere già tornato ad ottimi livelli di gioco, e se l’incontro con Fognini era sulla carta tutt’altro che facile alla vigilia, in pochi si sarebbero aspettati il risultato scaturito dal centrale di Barcellona, soprattutto vista la nettezza del punteggio.
“Battere il miglior giocatore della storia sulla terra rossa, per la seconda volta in una stagione, è fantastico. – ha detto Fognini – Per riuscirci ho vinto soprattutto grazie alla mia forza mentale. Sono stato bravo a rimanere sul match senza mai perdere concentrazione. Dichiarazioni che danno un giusto punto di vista su un match perfettamente gestito tra accelerazioni e sporadici momenti di poca lucidità.
Bravo Fabio, ma io sono stato un disastro – ha commentato Nadal tornando sulla sconfitta – Nonostante tre break nel secondo set mi sono ritrovato sul 5-5. Un disastro. Ma devo accettare la sfida e la giornata negativa da cui devo ripartire. Non c’è alternativa: accettare il ko e ripartire lavorandoci su. Non posso avere così tanti alti e bassi come sta accadendo in questo inizio di stagione.
Il match è stato a dir poco intenso, con i due rappresentanti che si sono affrontati mostrando al pubblico presente tutti i colpi del loro repertorio, con Fognini che ha saputo reagire perfettamente alle controffensive dell’iberico soprattutto nel corso di un secondo set che ha visto Nadal strappare per tre volte il servizio all’azzurro. La questione emersa nel post-partita è quella che vede un Nadal decisamente inferiore alle sue possibilità, anche se è stato specificato come sia già molto più competitivo rispetto alla stagione sudamericana dell’ultimo periodo, e se ci mettiamo un Fognini che si iscrive all’esclusivo club dei tre tennisti capaci di battere per due volte Nadal sulla terra rossa (Gaston Gaudio, con un Nadal ancora acerbo, e Novak Djokovic) il calcolo è presto fatto: tanti meriti a Fognini, senz’altro più che accuse allo spagnolo.
Da questo match indubbiamente le strade si biforcano nuovamente, per l’ex N.1 del mondo che deve trovare nuova linfa per ripetere le imprese sul Philippe Chatrier, e per il taggiasco che ha modo di rispondere delle critiche che lo vedrebbero capace di grandi prove, appunto, con i grandi ma incapace di trovare le stesse motivazioni in incontri sulla carta più abbordabili.
Motivazione, questo sembra essere il succo del discorso, perché Fognini ha già dimostrato di essere un’istituzione sul rosso anche se ancora manca il guizzo decisivo che può regalarlo alla storia.
Se il tabellone lo vede sulla strada di Pablo Andujar e potenzialmente David Ferrer prima di un’ipotetica finale con Kei Nishikori, il dubbio resta celato dentro ad un futuro tutto ancora da scrivere, eppure le motivazioni potrebbero senz’altro arrivare da un obiettivo Top 10 o da una vittoria in un 1000, magari proprio in quegli Internazionali BNL d’Italia che sembrano ancora uno scoglio insormontabile.
Fabio Fognini è e resterà controverso, amato e odiato, campione e talento sprecato, ma forse sono i personaggi come lui ad essere in grado di regalare le soddisfazioni più grandi ad un tennis che può ancora cercare nella sua figura un elemento chiave per il futuro, checché se ne possa pensare.
Fognini riparte, o meglio continua, da Barcellona, con i prossimi impegni davanti agli occhi ed un grande momento tutto da portare avanti, con sostenitori e detrattori che serviranno da carburante per forza e orgoglio, visto che il bel tennis ed il talento ci sono, come ci sono sempre stati.