Si parla del numero uno italiano: nel bene e nel male il nostro Fabio Fognini. Oggi numero 20 del mondo ma con potenzialità da top player, sfortunatamente non supportate da una solida lucidità mentale, e le racchette spaccate e i siparietti con gli arbitri la dicono lunga. Oggi è uscita su Repubblica una bella intervista che parla di lui, del tennista e dell’uomo.
GRANDE TENNIS E UN CARATTERE PARTICOLARE – Fabio Fognini si racconta e dice “ Il mio tennis tecnicamente non è mai stato un problema, le mie preoccupazioni riguardano la salute e la testa: stare bene, avere la lucidità di giocare certe partite, certi tornei, ma i fatti dicono che in nazionale mi sono fatto in 18 pezzi. Se fossi stato così anche nei tornei in passato avrei potuto avere risultati diversi”
PROBLEMI COI GIORNALISTI – Però a dire di Fabio un po’ ci è, un po’ la storia del Fabio rissoso e iroso è stata esagerata dai giornalisti “ Non ho paura dei giornalisti – dice infatti – è vero che ho spaccato le racchette ma c’è modo e modo di scriverlo” anche se in effetti Fabio nella vita reale sembra essere un tipo tranquillo, da basso profilo
UN OSPITE “DELIZIOSO” – “Sono un tipo così, un po’ solitario, non mi piace essere esposto” ma addirittura Nicola Pietrangeli dice di aver scoperto un Fabio “delizioso” il giorno del suo matrimonio “Beh quello era un giorno speciale” ribadisce il ligure, -nel senso, non esageriamo! – Anche se a guardare la moglie Flavia Pennetta e all’amore che dimostra per lui, Fabio sembra essere un vero “ principe azzurro” oltre che naturalmente un papà modello.
PRIMA C’E’ L’UOMO E IL PADRE, POI IL TENNISTA – E alla domanda se ci sia prima il tennista o l’uomo Fognini risponde “Assolutamente sempre prima l’uomo. Diventare padre mi ha cambiato, soprattutto sul come affrontare e vivere le cose. Federico- il figlio- mi fa digerire le sconfitte diversamente, se lui è con me mi pesa meno”
E’ un padre affettuoso Fabio che spesso è ritratto con il figlio in braccio. “Come tutti i padri voglio che sia felice. Il tennis? Se vuole, ma andrà benissimo anche l’hockey. Gli dirò di essere se stesso, lo cresceremo coi valori che i genitori di Flavia e miei ci hanno trasmesso”
SPAGNA O ITALIA? – Barcellona, la città dove i Fognini vivono , dice Fabio “E’ la città dove io e Flavia ci siamo conosciuti e dove è nato Federico. Io ci sono andato a 18 anni, e anche Flavia ci è vissuta 8-10 anni. E’ una città bellissima ed è la città che mi ha dato l’amore, anche se non mi sento spagnolo, io sono italiano. Che cosa farò dopo? Dipende, certo è che allenerei uno e uno soltanto:Nick Kyrgios”
UN LANGUORINO – “Se sono soddisfatto della mia carriera? Ni. Ora sono messo meglio rispetto al passato, ho la velocità, la forza. Sono migliorato anche sul veloce. Ora che i fab four non ci sono più vedo la porta un pochino più aperta e ho un languorino in bocca. Flavia ha vinto uno Slam ed è stata bravissima. Ma bisogna essere realisti per me maschietto è molto più dura, lo dico sempre anche a Flavia”
VORREI ESSERE RICORDATO COME UN TIPO INTENSO – “Come penso sarò ricordato? Spero come un tipo passionale, che viveva le cose intensamente a volte sclerando ma cercando di farle al meglio”
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