Napoleone Bonaparte è stato un condottiero francese vissuto tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo, che ha guidato l’esercito della Francia post-rivoluzione in numerose battaglie in Europa e Africa. Egli divenne famoso grazie alle continue e innumerevoli vittorie militari ottenute. C’è un tennista, nato ad agosto, una settimana prima del generale francese, che ha più di qualche somiglianza con quest’ultimo: Roger Federer.
Analizziamo la situazione per gradi: Napoleone è considerato uno degli strateghi migliori, se non il migliore, della storia. Allo stesso modo Roger è considerato uno dei tennisti migliori, se non il migliore, della storia. Entrambi si sono fatti un nome ed una fama facendo la cosa che a loro riusciva meglio, ovvero vincere tanto, al punto di essere considerati imbattibili. Tuttavia la vita del generale francese non ebbe un “lieto fine”: nel tentativo di invadere la Russia, subì una sonora sconfitta.
Infatti, dopo aver espugnato Mosca, egli si aspettava una resa da parte dei russi, i quali, invece, resistettero fino al freddo inverno, che costrinse Napoleone a ritirarsi. In seguito la Francia perderà la guerra. Questo avvenimento assomiglia, per certi versi, alla finale di Wimbledon dello scorso anno: Federer, dopo una estenuante battaglia, riesce a strappare un break sul 7-7 al quinto set. Sul 40-15 e servizio, con due matchpoint in mano, si aspetta la resa di Nole, che non arriva. Il serbo resiste, trovando il contro-break e portando Roger al tiebreak, vincendolo.
Le sconfitte sono state amare e dolorose sia per il generale transalpino che per il tennista svizzero, ma non è finita qui. Infatti Napoleone riuscì a riconquistare la fiducia dei francesi e a guidare l’esercito nella battaglia di Waterloo, che si rivelò essere una disfatta. In seguito a questo insuccesso, egli venne esiliato nell’isola di Sant’Elena, dove poi morì. Mentre Federer, essendosi infortunato nella partita precedente, ha perso nuovamente contro Djokovic, in Australia in soli 3 set.
Le analogie e le somiglianze tra i due, che all’inizio potevano sembrare incomparabili, sono parecchie. Ma la storia di Roger Federer non è ancora stata scritta e noi tutti speriamo che dopo la sconfitta agli Australian Open non venga “esiliato”, ma che anzi concluda la sua carriera con almeno un ultimo grande successo, magari proprio a Wimbledon, dove tutto è iniziato, per dimostrare a tutti noi, che lui non è un semplice Napoleone Bonaparte.
Di Thomas Scarinzi
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