Mentre Federer parla di “terza rinascita” della sua carriera (4 tornei vinti su 6) e si gode il successo inaspettato, Novak Djokovic deve recuperare punti e condizione in vista di Wimbledon. Con lui, dopo il Roland Garros, ci sarà ancora Andre Agassi.
“Non so per quanto ancora riuscirò a giocare. I miei fan sanno che a me piacerebbe andare avanti finchè mi diverto e, soprattutto, finchè riuscirò ad conciliare il tennis e la famiglia. Qualsiasi altro successo sarà per me un extra, dal momento che nessuno avrebbe scommesso sulla mia vittoria agli Australian Open. Negli ultimi anni ne ho sentite fin troppe sul mio conto, soprattutto per quanto riguarda il mio ritiro: è dal 2009 che se ne parla, ma solo quando sarà realtà se ne potrà discutere con serenità.” – ha detto Roger a cooperazione.ch.
E anche Pierre Paganini, storico preparatore atletico dello svizzero, avvalora la tesi di Federer: “Roger ha 35 anni, ma vorebbe andare avanti ancora a lungo. Ad inizio anno ha sempre vinto, perciò ha deciso di giocare più a lungo del previsto. Una pausa dopo Miami era necessaria e poi la stagione è ancora lunga: Wimbledon rimane l’obiettivo principale per lui. La sua condizione? Considerando l’età, è eccellente: quando gioca sembra che danzi, ma lo sforzo che fa è enorme. Avere così tanto talento significa lavorare di più.“
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Novak Djokovic, invece, si trova in una condizione decisamente peggiore rispetto allo scorso anno. C’è chi crede che le colpe siano da addossare a Pepe Imaz, il suo nuovo guru spirituale e chi invece dice sia colpa sua, che le sue motivazioni siano calate. Ma lui è sereno: “Non ho disputato tante partite quest’anno, infatti avrò bisogno di giocare sull’erba prima di Wimbledon. Ho scelto Eastbourne, una nuova esperienza per me, Queen’s ed Halle arrivavano troppo presto.“
La questione allenatore, invece, è ancora molto intricata. Nole non sembra abbia intenzione di assumere un nuovo coach oltre Agassi, che lo seguirà anche a Wimbledon: “Andre sarà con me ancora ed è una grande notizia per il mondo del tennis. Lui ha una vita impegnata, tante cose da gestire tra cui la sua fondazione, per cui apprezzo molto il suo interesse nel lavorare con me.”