“È incredibile. Mai e poi mai avrei pensato di arrivare così lontano qui in Australia e ora sono qua. Sono felicissimo”. Queste le prime parole di Federer al termine di un incontro durato più di tre ore contro l’amico Stan Wawrinka.
Il primo set infatti, come da pronostici, è molto equilibrato e combattuto, con entrambi i giocatori non propensi a mollare un centimetro. Dopo essere stati tutti e due costretti a salvare palle break nei primi giochi, la svolta avviene negli ultimi due game. Sul 5-5 Federer riesce a salvare una fondamentale palla break e, nel gioco successivo riesce invece a capitalizzare la sua occasione e strappare il servizio a Stan sul filo di lana. 7-5.
Il secondo set inizia sulla falsa riga del primo: Roger spinge e guadagna sempre più in sicurezza, mentre Stan concede qualche errore di troppo. Federer, grazie anche a qualche disattenzione del suo avversario, brekka e vola così 4-2. Il set è compromesso, Roger tiene facilmente i suoi turni di battuta e chiude 6-3 senza troppi patemi.
La partita sembra chiusa, ma si sa che nel tennis non ci si può mai distrarre. Roger a quanto pare non se lo ricorda e nel terzo set concede molto dal punto di vista mentale. Complice anche un calo fisico, Federer perde subito il servizio e lascia scappare Wawrinka sul 3-1 e poi sul 4-1. L’emorragia non si placa e Stan si guadagna un altro break, 5-1. Dopo appena 26 minuti, il set si conclude col drastico punteggio di 6-1.
Nel quarto parziale la musica non cambia. Federer non sembra più essere incisivo col servizio e Wawrinka ne approfitta subito, portandosi in vantaggio di un break in apertura. Ma un paio di errori rimettono in gioco il Maestro, che recupera e si porta sul 2-1. La partita prosegue sul filo dell’equilibrio, ma la sensazione è che ora il match sia girato. Così è infatti. Sul 4-4 Roger, dopo aver salvato un paio di palle break, sbaglia una facile volèe che manda il suo amico in vantaggio 5-4 e servizio. Troppo facile per Stan chiudere il set 6-4.
Si va al quinto. Ora il favorito è sicuramente Wawrinka, che sembra più in palla e reattivo. Nell’intervallo Roger chiede un MTO (evento rarissimo per lui) e rientra dopo qualche minuto dopo essere stato trattato nella parte alta della coscia.
I primi giochi del set decisivo sono equilibratissimi, con Roger che salva diversi break point e con Stan che però non riesce a dare la zampata definitiva. Così come spesso succede nel tennis, la partita prende una svolta inaspettata. Sul 3-2 per Federer, Wawrinka cede di testa e di braccio e, sigillando il game con un doppio fallo, concede il break: 4-2. In men che non si dica siamo già sul 5-3 e Roger serve per il match con il pubblico in visibilio. L’ultimo game non ha storia e, dopo tre ore di partita, Roger chiude il set decisivo sul 6-3.
L’impensabile è accaduto: dopo sei mesi fuori dai giochi, a 35 anni, Federer rientra e centra la finale. “Non l’avrei mai pensato neanche nei miei sogni più folli”, ha confessato lo svizzero.
E ora ad aspettarlo chi ci sarà? Tutto il mondo vorrebbe vedere la rivincita del match con Nadal, ma forse Roger, in fondo in fondo, domani farà il tifo per Grigor. “Dimitrov ha un gioco molto completo, un bello stile e ha una grande fiducia in se stesso al momento. È sempre difficile affrontare un giocatore in fiducia. Ha battuto dei grandi giocatori qui e domani avrà il test decisivo contro Nadal. Rafa è la sfida più grande, ma penso che questa superficie mi permetta di essere aggressivo. Credo di essere il fan numero uno di Rafa, ha un gioco eccezionale ed è un avversario incredibile. Sarebbe surreale giocare la finale qua insieme”, ha dichiarato Roger a Jim Courier durante l’intervista post match.
Roger ha poi anche spiegato: “Nel terzo set credevo di essere ancora in partita, mi sentivo bene. Ma lui si è davvero rilassato, ha liberato i colpi e tutto ha funzionato. A quel punto è dura fermare l’emorragia. Ho lottato nel quarto set ma non sono veramente riuscito a ritrovare il mio ritmo e lui non aveva nulla da perdere. Nel quinto sentivo che Stan aveva il controllo e sapevo che in qualche modo dovevo riuscire a restare in partita. Sono riuscito a ottenere un break, anche se forse in quel momento non lo meritavo, e poi portare a casa la vittoria con il mio servizio”.
Grazie a questa epica vittoria, il Re tornerà a disputare una finale Slam 16 mesi dopo l’ultima volta, quando fu sconfitto da Djokovic agli US Open 2015. Questa sarà la sua sesta finale a Melbourne, dove può vantare 4 vittorie ed una sconfitta (proprio da Rafa nel 2009), e la ventottesima complessiva negli Slam.
Quante volte si è già detto “questa è l’ultima occasione”?