Federer e Nadal, due vecchi leoni con tanta voglia di cacciare

Per la prima volta in 14 anni, nè Roger nè Rafa si sono piazzati tra i migliori otto del mondo. La dura realtà è che gli infortuni hanno rovinato loro la stagione tanto da forzarli a giocare pochissime settimane, ma come procede il loro recupero?

L’ultima volta che sono stati vicini ad un campo da tennis insieme è stata di recente. Federer ha presenziato all’apertura della nuova accademia di tennis di Nadal a Maiorca, Spagna, a metà ottobre: un altro segno che la fine del loro dominio sul circuito è davvero vicina.

A QUANDO IL RITORNO – A nessuno piace non vederli, soprattutto perchè senza di loro il circuito sembra un po’ meno affascinante e chissà quanto lo sarà quando la loro assenza sarà permanente, considerando che alcuni ragazzi della ‘next gen’ non stanno vincendo come ci si aspettava. Federer e Nadal potrebbero tornare, rialzarsi e sollevare un altro titolo Slam. O due. Ma con tutte le speranze del mondo, sappiamo che i loro giorni migliori non torneranno più. E loro lo sanno. I due sono buoni amici e spesso non mancano di farsi vedere insieme, sorridenti. All’apertura della scuola di Nadal hanno pubblicamente affermato che la loro stagione è stata compromessa dagli infortuni e hanno totalmente respinto ogni ipotesi di ritiro. Sono come due leoni anziani che sperano di cacciare e nutrirsi delle loro prede ancora, almeno finchè reggono le gambe. Rafa Nadal in questo momento si trova alla posizione numero 9 del mondo, e Federer è scivolato giù fino alla sedicesima a causa della sua inattività.

ROGER E RAFA, ATTESTATI DI STIMA – Ma nonostante il 30enne spagnolo sia cinque anni più giovane dello svizzero, è Federer che sembra avere più spinta nei piedi e grandi traguardi in mente. La star svizzera non aveva mai avuto un infortunio che richiedesse un’operazione fino alla rottura del menisco a gennaio, agli Australian Open. E’ stata un’esperienza del tutto nuova per lui ed ha ammesso di aver preso ispirazione da Nadal e dai suoi più numerosi infortuni per riprendersi. “Lui l’ha fatto un milione di volte” – ha detto Federer – “perciò sono ispirato dal modo in cui lui fa sembrare così facile un ritorno in campo. E’ tornato fra i top 10, top 5, persino numero 1. E’ qualcosa a cui penserò quando tornerò in campo a gennaio.

IL POLSO FA ANCORA MALE? – Nadal non è stato così specifico, invece, riguardo a quanto vorrebbe giocare ancora: “Mi diverto a fare questo, specialmente quando sto bene. Quando non sono in forma, ovviamente non mi diverto. Quando mi ritirerò? Non posso dare una risposta, non so nemmeno io. Se cominci a pensare al ritiro, il tuo lavoro non diventa più al cento per cento indirizzato a cosa vuoi fare. Perciò non posso dire niente e non posso pensarci al momento. Non sono preoccupato del tutto, quando succederà, succederà. Quando arriverà il giorno sono sicuro che lo saprò. Non è un giorno per cui devo prepararmi.

BASTA ASPETTARE – Esiste un modo di dire, nel pugilato: la verità ti trova sul ring. Nel tennis avviene la stessa cosa. Non c’è nulla da nascondere sul campo e nessun compagno di squadra ti aiuta. Sebbene Federer sia ancora in grado di arrivare almeno alle semifinali dei tornei, anche negli Slam, non ha ancora vinto un titolo Major dal 2012 e non vince un trofeo in generale dall’ottobre del 2014. Questo tipo di discesa può – ed ha – causare perdite di ottimismo e portare campioni affermati al ritiro. Molti ci avrebbero pensato già da tempo, ma non Federer. In un’intervista sul sito dell’ATP dopo l’eliminazione dagli US Open, ha chiamato questo periodo come “difficile, molto interessante e quasi, in qualche modo, divertente”. Il suo ragionamento? Non ha mai avuto un tempo così lungo per recuperare e lavorare sul suo gioco da quando è diventato professionista.

RAFA, QUANTE DELUSIONI – Il futuro di Nadal è più oscuro. Sembra quasi un uomo con troppi chilometri sulle gambe. Ha vinto due titoli all’inizio di questa stagione, ma non è andato oltre il terzo turno di nessun Major e non vince uno Slam dal Roland Garros 2014. Basandosi sulla sua grande personalità, ci è voluto un po’ a Rafa per abituarsi a quest’anno durissimo in cui, forse, per l’ultima volta avrebbe potuto vincere le ATP Finals, titolo mancante alla sua bacheca. Lui stesso ha ammesso di provare ancora dolore mentre giocava alle Olimpiadi di Rio e, soprattutto, durante la scioccante sconfitta al quinto set durante il quarto turno degli US Open contro Lucas Pouille e la sconfitta a Pechino contro Dimitrov. La settimana successiva, Nadal è uscito al primo turno contro Troicki a Shanghai.

VACANZE E POI IL RITORNO COL BOTTO – Perciò Federer e Nadal sono stati saggi a non affrettare il loro ritorno e di ricominciare dal 2017, sebbene avessero molta voglia di partecipare alle Finals di Londra, poi vinte da Andy Murray. Federer, sei volte vincitore del titolo e quattro volte finalista, ha passato questo periodo a postare foto sui social delle sue vacanze in Svizzera alla scoperta delle Alpi. Nadal anche, tanto allenamento e vacanze riconciliatorie.

In ogni caso il tennis ci fa stare bene. Ma è diverso vedere Nadal e Federer camminare sul campo, aprire la borsa con le racchette e darsi battaglia in una partita di tre o quattro ore. Quei giorni sono stati epici. Quella sensazione di grandezza, forse, se n’è andata per sempre.

 

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