Federico Torresi diventa Coach Internazionale ATP

REDAZIONALE - Nuovo riconoscimento per la Tennis Training School di Foligno che vede premiato, ancora una volta, l’investimento fatto in termini di crescita professionale del proprio staff tecnico.

Da pochi giorni Federico Torresi, così come un anno fa Fabio Gorietti, è diventato membro, in qualità di Coach Internazionale, dell’ ATP.

Un altro tassello importante per la scuola numero uno d’Italia, che può vantare da oggi due coach ATP. Un riconoscimento rilevante, considerato che solo una selezione di allenatori di alto livello nel mondo, ne fa parte.

“E’ un riconoscimento che fa piacere – spiega Federico Torresi – che è arrivato dopo pochi anni dal momento in cui ho iniziato a fare questo lavoro. Devo dire che sta andando tutto molto veloce, in poco tempo ho allenato giocatori come Thomas Fabbiano, Simone Bolelli, Luca Vanni. L’essere entrato in questo albo è sicuramente una soddisfazione e soprattutto un onore avendo la possibilità di far parte di un associazione che racchiude i migliori coach del mondo, con i quali avrò la possibilità durante la stagione di confrontarmi e lavorare fianco a fianco”.

DA GIOCATORE A COACH – Prima giocatore con un best ranking di 357 Atp, poi una carriera iniziata, come spesso accade casualmente, dopo una chiacchierata con Fabio Gorietti.

“Si, è nata casualmente, in un momento particolare della mia carriera, particolare anche per motivi extra tennistici. Avevo quasi deciso di smettere con il tennis giocato e parlando con Fabio Gorietti, che in quel momento stava lavorando con Stefano Galvani, mi chiese se volessi collaborare con lui”.

Poi il passaggio da giocatore a tecnico, step che non è certamente semplice ed ha bisogno dei suoi tempi. L’ex giocatore deve essere in grado di modificare il proprio modo di pensare e ragionare rispetto al periodo in cui era appunto solo atleta.

“La differenza principale da quando giocavo ad adesso è principalmente una. Quando uno gioca è al centro di tutto, pensa a fare ogni cosa esclusivamente per se stesso. Ora è esattamente l’opposto. Qualunque cosa uno faccia  o pensi lo fa per i ragazzi che allena. Sono tutti ragazzi con delle caratteristiche diverse, con delle personalità diverse. Ed è questo il fattore maggiormente complesso, ancor più dell’aspetto tecnico. Perché i risultati sul campo ti arrivano in maniera più diretta, più concreta, mentre gli aspetti mentali sono meno evidenti.  Riuscire a tirare fuori il meglio da ognuno di loro, con caratteri e abitudini diverse  è un aspetto del mio lavoro che mette alla prova, mette alla prova la tua pazienza, perché bisogna sempre trovare dei buoni compromessi”.

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IL LAVORO PAGA SEMPRE – Un lavoro quotidiano che ha messo Federico di fronte a ragazzi a lui quasi coetanei.

“Spesso, infatti, diventa un rapporto professionale ma anche amichevole. Con alcuni di loro ho giocato diverse volte insieme, ci siamo allenati insieme, ed è normale che ci sia un rapporto che va oltre l’aspetto professionale . Cerco sempre di spingerli, mi alleno spesso per tenermi in forma ma anche per mantenermi energico per loro e questo credo sia un aspetto importante”.

Intanto la Tennis Training, non si ferma e rinforza i ranghi tecnici con l’arrivo di un altro coach, Manuel Pellizzaro. Un ragazzo di 29 anni, giovane quindi ma con esperienze importanti.

“Manuel ci aiuterà nel lavoro con i pro, ma anche con ragazzi più giovani. E’ fresco ed ha voglia di mettersi in discussione a tutti i livelli. D’altronde lavorare alla Tennis Training dà sempre motivazioni. E’ una scuola che cerca sempre di migliorarsi ed è giusto così se si vuole rimanere al Top.  Basti guardare giocatori come Federer o Nadal che  nonostante abbiano vinto tutto, aggiungono di continuo qualcosa e cercano sempre di perfezionarsi”.

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