Ferrer: che fine ha fatto la continuità?

Da lunedì prossimo lo spagnolo scenderà al di sotto della quarta posizione in classifica dopo il deludente inizio anno. Cosa è successo allo spagnolo?

Questa sera a Miami partono i quarti di finale, con solo quattro delle prime otto teste di serie ancora in gara. Quali ? Ovviamente i Fab4, che aldilà delle posizioni in classifica restano sempre i tennisti più costanti durante la stagione. Un tennista che sulla costanza ha costruito la sua bellissima carriera è certamente David Ferrer, che sta vivendo un 2014 poco felice.

Gli elogi verso il tennista iberico negli ultimi anni sono stati (giustamente) abbondantemente spesi. Sebbene si fosse autodichiarato “il peggior giocatore tra i primi 100 al mondo” ha mostrato che con l’allenamento e una straordinaria capacità atletica si può sopperire alla mancanza di talento (mancanza da intendersi nei confronti di gente come Federer, Nadal, Djokovic o Murray, per intenderci). Ferrer negli ultimi anni ha giocato ottime stagioni, raggiungendo persino la terza posizione mondiale. La spiegazione nei risultati di Ferrer risiede in una sola motivazione: la continuità. Le numerose semifinali raggiunte negli Slam e gli ottimi piazzamenti nella maggior parte dei Master 1000 giocati hanno evidenziato il salto di qualità di questo tennista diventato a sorpresa un protagonista nell’era dei Fab4. La finale raggiunta lo scorso anno a Parigi probabilmente ha costituito il punto più alto raggiunto da Ferrer nella sua carriera. Certo, tante volte lo spagnolo è andato avanti nei tornei grazie a sorteggi piuttosto fortunati o a eliminazioni premature dei big nei turni precedenti. Non a caso spesso ha rimediato sonore batoste nei match contro Federer, Nadal e Djokovic. Ma è anche vero che in altre occasioni ha dimostrato di poter far partita persino con i Fab4. Ne sono esempio la finale dello scorso anno di Miami, in cui si arrese solo al tie-break finale a Andy Murray, e la semifinale di Bercy dello scorso inverno in cui inflisse una dura sconfitta al numero 1 al mondo Nadal. Insomma, gli exploit non sono mancati e hanno legittimato la sua posizione in classifica.

Negli ultimi mesi tuttavia Ferrer sembra aver perso lo smalto e ha subito numerose sconfitte contro giocatori meno quotati. Prima a inizio anno a Doha e Auckland, in cui è stato sconfitto da Brands e Lu. A Melbourne si è arreso ai quarti di finale a Berdych, decisamente in ottima forma in quel periodo. Il successo a Buenos Aires sembrava il preludio alla ripresa, ma un nuovo KO è giunto a Rio in semifinale contro Dolgopolov. E’ quindi storia recente la sconfitta per ritiro contro Anderson a Acapulco, la mancata partecipazione a Indian Wells per infortunio e l’incredibile match perso ieri a Miami contro Nishikori. Come risultato da lunedì prossimo Ferrer scenderà al di sotto della quarta posizione mondiale, non avendo difeso la finale conquistata lo scorso anno nel Master 1000 americano. Ma soprattutto le prospettive non sono rosee. Se da un lato Nadal e Djokovic sono irraggiungibili in classifica, Federer è in netta ripresa e da lunedì balzerà avanti allo spagnolo in classifica. Wawrinka e soprattutto Berdych al momento sembrano più in forma dello spagnolo e, se consideriamo che il Murray visto finora a Miami è decisamente in crescita, riprendersi il quarto posto in classifica appare decisamente difficile.

Ferrer avrà bisogno di ritrovare la sua continuità nelle prossime settimane. Avrà modo di guadagnare punti preziosi nei prossimi Master 1000, ma a Parigi sarà chiamato ad una difficile impresa nel difendere la finale conquistata lo scorso anno. Parlare di una crisi per lo spagnolo è ovviamente prematuro, ma i risultati delle prossime settimane certamente forniranno una chiara risposta.

Luca Laganà

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