Filippo Volandri, attuale direttore tecnico del Centro Federale di Tirrenia, ha parlato alla Gazzetta dello Sport del magico momento del tennis italiano, dalla vittoria di Fabio Fognini nel Masters 1000 di Monte-Carlo a far da traino, alla riorganizzazione del Settore Tecnico (per cui la Fit spende 7 milioni l’anno), passando per la storica assegnazione della settimana scorsa, che ha ufficialmente decretato la città di Torino come teatro delle Atp World Tour Finals per le edizioni dal 2021 al 2025. I migliori otto giocatori e le migliori otto coppie di suddette stagioni si daranno battaglia al PalaAlpitour, per uno spettacolo mai visto prima in Italia. Il presidente federale Angelo Binaghi sogna la qualificazione di almeno un italiano nell’evento di fine stagione e tutta l’Italia del tennis lavora per andare in quella direzione: in chiave futura, intanto, qualcosa (e anche di più) si muove, come Jannik Sinner, Lorenzo Musetti e Giulio Zeppieri, tre promesse tutte nostrane tra i migliori cinque Under 18 al mondo, di cui il primo nel ranking è proprio Jannik Sinner, che la settimana scorsa ha ottenuto la prima vittoria a livello Atp, con conseguente ingresso nella Top-300.
RIORGANIZZAZIONE DECISIVA – L’ex numero 1 d’Italia illustra la rivoluzione che ha gettato le basi per la crescita del movimento: “I Centri di Aggregazione Provinciale ci permettono di scovare tutti i migliori talenti nelle singole province e poi ci sono i Centri Tecnici Periferici, che invece mettono i giovani dai 14 ai 17 anni in condizione di allenarsi sin da subito con tennisti del loro stesso livello. Al Centro Tecnico Federale di Tirrenia si arriva solo dopo, prima di passare a quella che oramai è la nostra struttura di alta specializzazione si sta il più vicino possibile a casa”. Accenna poi al grande miglioramento di Tirrenia, che finalmente collabora con coach privati, e Volandri la definisce “svolta epocale”. Vincenzo Santopadre e Gipo Arbino, rispettivamente all’angolo di Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego hanno uno scambio reciproco con Tirrenia e tutto il tennis tricolore ne giova, con miglioramenti che ora cominciano ad essere ben visibili. Passa da qui il cambiamento del Centro Federale: “Dovrà sempre di più diventare il posto che ti fornisca tutte le conoscenze per diventare finalmente un professionista: una volta raggiunto tale obiettivo i giocatori devono essere in grado di scegliere quella che ritengono la strada più giusta per la loro carriera futura”.
LA STRADA DA SEGUIRE – La Federazione investe sempre di più nei giovani, perché la carriera juniores soprattutto senza tale sostegno richiederebbe uno sforzo ancora maggiore a livello economico. Sul campo, il lavoro da fare è ancora più difficile, perché bisogna far capire ai ragazzi che in campo sono soli e che serve abituarsi alle varie situazioni gioco per riuscire a compiere le scelte più giuste: “Nell’attività juniores il risultato è secondario, la componente preponderante è la capacità di gestire la partita. Nel tennis, anche quello giovanile, i match si decidono su pochi punti, e bisogna lavorare per limitare i gratuiti e le scelte sbagliate.” È difficile pensare di imporsi nel circuito maggiore con le stesse qualità con cui magari si riesce a farlo nelle categorie juniores, e proprio per questo Volandri non esclude che spesso buttarsi subito nel circuito Itf possa essere la scelta giusta. “È importante rendersi conto che bisogna giocare, a quell’età, il maggior numero di partite possibile”, dice, dichiarazione che è un elogio chiaro anche allo staff di Jannik Sinner, che nei mesi scorsi ha detto di volersi muovere proprio in quella direzione insieme ad Andrea Volpini. Per “Filo”, Sinner è ben più formato di Zeppieri e Musetti, perché cresciuto nel team di Riccardo Piatti, una garanzia oramai da più di dieci anni nel tennis mondiale. Il 37enne di Livorno da circa un anno segue con attenzione Musetti: “Lorenzo e Zeppieri sono consapevoli che dovranno ancora completarsi nei fondamentali, ma avere giocatori giovani, di grande potenziale è molto interessante. Sapere che avranno la possibilità di confrontarsi e crescere insieme sul campo potrebbe essere decisivo per il loro sviluppo. Fognini e Seppi hanno spinto a migliorarsi negli anni sia Cecchinato che Sonego e Berrettini, un giorno sanno che quindi toccherà anche a loro”.