Fabio Fognini: “Sono a Dubai senza aspettative”

L'azzurro partecipa per la prima volta in carriera al torneo negli Emirati, sebbene non sia nelle migliori condizioni fisiche: "Spero di essere pronto per la prima partita".

Quattro vittorie in quattro tornei non sono di certo il miglior bilancio di inizio stagione, ma è comunque arrivato un ottavo di finale agli Australian Open. Fognini dovrà difendere molti punti se vorrà rimanere nella posizione di classifica privilegiata in cui si trova. Al momento il tennista ligure si trova a Dubai, città dell’ATP 500 vinto lo scorso anno da Roger Federer, e spera di ritrovare il ritmo perso per via dell’infortunio recente.

Fognini rassicura all’inizio della conferenza stampa: “E’ la mia prima volta qui, perciò sono felice. Non ero neanche mai stato a Dubai, solo quando ho dovuto fare scalo per l’Australia, ma vedo che le condizioni sono ottime. Se devo essere onesto, sto lavorando sul mio tennis. Arrivo da un infortunio, quindi spero di essere pronto per la mia prima partita. Al momento, sta andando tutto bene“.

Settimane complicate quelle precedenti a Dubai: “Nell’ultimo torneo che ho giocato faceva molto freddo, ero indoor. Dall’Europa ho deciso di volare fino qui dopo due giorni e ho potuto allenarmi all’aria aperta. Le condizioni sono un po’ diverse, ma la pallina è la stessa dell’Australia. Fa molto caldo, molto umido, si suda parecchio. Sono un po’ triste per il tempo perso in questo mese, mi sono fatto male proprio quando cominciavo a sentirmi bene in Australia. Ho dovuto ritirarmi da tornei che erano veramente importanti per me. Ora sono qui senza alcuna aspettativa dal momento che sono stato male i giorni passati. Ho un problema alla gamba, fa male, ma cercherò di esser pronto per il primo turno“.

Quali sono i prossimi piani di Fabio Fognini?: “L’anno scorso ho preso molte decisioni per via della mia famiglia e perché c’era un secondo figlio in arrivo. Adesso sono stato sfortunato con gli infortuni, ma fa parte del nostro sport, dobbiamo accettarlo. Se sono qui è perché voglio giocare, l’avevo già in mente l’anno scorso, ma alla fine avevo deciso per il Sudamerica. Devo giocare nel migliore dei modi, questo è un grande torneo che tutti vogliono giocare. La prossima settimana avrò la Coppa Davis, ma penso di tornare a casa mia. Non sono al 100%, appena accumulo quattro giorni di allenamento mi cominciano i dolori, anche se al momento non sto male”.

Fognini ha poi toccato temi importanti quali il dibattito tra Coppa Davis e ATP Cup: “Credo siano due tornei troppo vicini nel calendario. Abbiamo finito molto tardi in Davis a Madrid e a gennaio stavamo già giocando in ATP Cup. Molti giocatori hanno parlato di questo, vogliamo vedere insieme qual è la migliore soluzione. Non saprei se chiamarla soluzione, i due tornei sono molto simili, ma sono grandi eventi che la maggior parte dei giocatori vuole giocare. Dobbiamo discutere su come migliorare la situazione“. Ha proseguito, poi, parlando di Lorenzo Musetti, entrato nel tabellone principale a Dubai dopo aver sconfitto Alexei Popyrin e Evgeniy Donskoy, prima di perdere al primo turno contro Andrey Rublev: “Sono fiero di lui. Non che sia vecchio, ma lo sto diventando: ho quasi 33 anni, ma ho davanti ancora italiani di 35-36 anni. C’è ancora Paolo Lorenzi che ne ha 38. L’arrivo di Musetti è importantissimo. Come dico sempre, più siamo, meglio è. Sono contento abbia superato le qualificazioni in questo modo”.

E poi il suo amico Gianluca Mager, protagonista nell’ATP 500 di Rio proprio un giorno fa, sconfitto da Christian Garìn in finale: “Lo conosco molto bene, abitiamo a 7 km di distanza in Italia. Ha sempre giocato un buonissimo tennis, ma la sua mente non era concentrata al 100%. E’ migliorato tantissimo, merita tutto il rispetto dopo aver battuto Dominic Thiem, specie su terra. Dopo Nadal, Djokovic e Federer credo che il migliore su terra sia Dominic. Gianluca è un lavoratore nato, sono felice per lui e specialmente per il tennis italiano“.

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