Un ritorno amaro sul campo dei ricordi
Fabio Fognini è tornato sulla terra rossa di Monte Carlo, teatro del suo trionfo nel 2019, con l’animo di chi sa di essere vicino a un addio. Accompagnato da una wild card concessa dagli organizzatori del Rolex Monte-Carlo Masters, l’ex numero 9 del mondo sperava in un’ultima magia nel torneo a cui è più legato. Ma il campo gli ha restituito una delle sue giornate più dure: Francisco Cerundolo l’ha dominato con un netto 6-0 6-3 in appena 61 minuti, lasciando poco spazio a recriminazioni o illusioni.
Un match a senso unico
La partita ha raccontato senza pietà la distanza attuale tra Fognini e il livello richiesto dal circuito ATP. L’argentino ha imposto un ritmo martellante fin dal primo scambio, sfruttando la sua potenza e la freschezza atletica, qualità che si sono rivelate decisive anche per via delle condizioni del campo, reso pesante dall’umidità e dal freddo. Fognini, invece, ha faticato enormemente a entrare nel match: contratto, lento nei movimenti, e soprattutto incapace di trovare la brillantezza tecnica che un tempo gli permetteva di spezzare il ritmo anche ai migliori. Lo dicono i numeri: 36 errori gratuiti e pochissime occasioni per impensierire seriamente Cerundolo.
Nel secondo set, qualche lampo ha ricordato il Fognini dei giorni migliori. Alcune accelerazioni, qualche tocco di classe, uno scatto d’orgoglio. Ma è stato troppo poco e troppo tardi per invertire l’inerzia. L’argentino ha continuato a martellare, non lasciando spazio alla rimonta.
La consapevolezza del declino
A fine partita, il tennista ligure ha parlato con onestà disarmante. “Non sono riuscito a giocare. In questo periodo il mio livello di tennis si è abbassato parecchio, faccio fatica a stare dietro a questo tipo di giocatori che hanno un altro ritmo”, ha ammesso. Nessuna scusa, solo la consapevolezza di trovarsi in una fase complicata della carriera, aggravata da lunghi stop e problemi fisici che hanno minato la continuità e la fiducia.
Il tono delle sue parole lascia intendere quanto questo torneo fosse carico di significati personali: “È stata una partita a senso unico, non sono riuscito a giocare”, afferma a caldo Fognini, “Sono consapevole che essendo stato fuori così tanto tempo adesso il mio livello è sceso. Bisogna cercare di riprovarci sennò vediamo, può essere questo il mio ultimo Monte Carlo”, ha aggiunto, lasciando aperta la porta a un possibile ritiro dal circuito, almeno da certi palcoscenici.
GRAN DEBUT, FRAN 💪
Cerúndolo derrotó a Fabio Fognini por 6-0 y 6-3 en la 1R de Montecarlo.
👀 Carlos Alcaraz en 2R.pic.twitter.com/fE9ed8zwyg
— Tiempo De Tenis (@Tiempodetenis1) April 7, 2025
L’ombra del passato e il peso del presente
Monte Carlo non è un torneo qualunque per Fognini. Qui ha scritto una delle pagine più belle della sua carriera, battendo anche Rafael Nadal in semifinale nel 2019, un’impresa riuscita a pochissimi. Tornarci oggi, in condizioni fisiche e mentali lontane da quelle di allora, ha reso ancora più evidente il passare del tempo.
Cerundolo, dal canto suo, ha giocato un match solido e aggressivo, ma la sensazione è che sia stato soprattutto Fognini a non riuscire a opporre una vera resistenza. Quel mix di talento istintivo e imprevedibilità che lo ha reso unico nel panorama tennistico italiano sembra oggi affievolito, ingabbiato da un fisico che non regge più i ritmi imposti dal tennis moderno.
Uno sguardo al futuro
Non è la prima volta che Fognini parla apertamente della possibilità di lasciare. Ma in questa occasione le parole sono sembrate più cariche di realtà che di retorica. La voglia di riprovarci ancora c’è, ma si scontra con un corpo che non sempre risponde e una generazione di avversari sempre più veloci, potenti e costanti.
La sua uscita a Monte Carlo, forse l’ultima, chiude un cerchio emotivo e simbolico. Se sarà davvero l’addio, resteranno i ricordi di un talento imprevedibile, capace di far innamorare e imprecare, spesso nella stessa partita. E se invece ci sarà ancora spazio per un’ultima corsa, sarà soltanto Fognini a decidere quando sarà davvero il momento di dire basta.