Forget conferma: al Roland Garros niente tie-break al quinto set

I quattro tornei del Grande Slam sono destinati ad avere ognuno una soluzione diversa per il set decisivo, con il torneo parigino rimasto l’unico a non essersi adeguato all'introduzione di un tie-break.

Dopo gli interminabili match a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni, come il derby tra Herbert e Paire e quello epico di oltre 5 ore tra Wawrinka e Tsitsipas, è tornata alla ribalta l’annosa questione di come, e se, cercare di accorciare gli incontri che si prolungano al quinto e decisivo set.

Fino allo scorso anno, tra i major solo lo US Open adottava la soluzione del tie-break classico sul 6 pari del quinto set, con gli altri tre Slam uniti nella scelta di proseguire ad oltranza.

Ultimamente però alcuni lunghissimi incontri hanno fatto cambiare idea alle varie federazioni come, ad esempio, a quella australiana, che ha deciso per gli Australian Open, torneo che soffre particolarmente le condizioni climatiche, di disputare sul 6-6 al quinto un long tie break a 10 punti.

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L’incontro tra Isner e Mahut, giocato nel primo turno del torneo di Wimbledon 2010, dal 22 al 24 giugno, è durato 11 ore e 5 minuti

Contro ogni previsione, da quest’anno anche l’ultra tradizionalista torneo di Wimbledon si piegherà alla necessità di accorciare gli incontri, ma lo farà, come sempre, a suo modo, ovvero introducendo un tie-break sul 12-12 invece che sul 6-6.

A questo punto l’unico Slam rimasto ancorato alla vecchia soluzione è proprio il Roland Garros. Secondo Guy Forget però, la durata dei match a Parigi non è mai stato un problema, essendo la lunghezza una caratteristica insita nella natura di un incontro al meglio dei 5 set disputati sulla terra battuta. Radicato alla sua posizione conservatrice, l’ex giocatore francese sembra essere convinto della sua decisione, sebbene si dica scontento del fatto che ogni major abbia adottato una soluzione differente.

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