Alexander Zverev (5) vs Matteo Berrettini (8)
Questa sarà la finale dell’ATP Masters 1000 Mutua Open di Madrid. Da una parte il tedesco numero 5 del seeding e numero 6 del mondo e dall’altra il romano numero 8 del seeding e 10 del mondo (ma da domani salirà in nona posizione). Ad ora negli scontri diretti sono 2-1 per Sascha, con una vittoria a testa a Roma e la seconda vittoria del tedesco è arrivata in semifinale a Shanghai nel 2019.
Per presentarvi questo match farò un’analisi tattica e una statistica.
La superficie preferita da Zverev è senza dubbio il cemento, poiché gli permette di sfruttare al meglio il suo servizio e la pesantezza dei suoi colpi. La vittoria alle ATP Finals e la finale agli US Open sembrano certificarlo. Tuttavia si è dimostrato un validissimo giocatore anche sulla terra rossa (se non sei forte non puoi vincere contro Nadal). Similmente, Berrettini, per sfruttare il suo ottimo servizio e il suo dritto al meglio, ha bisogno di una superficie veloce quale cemento o erba.
Tutto corretto? Facciamoci aiutare dai numeri!
Zverev ha la più alta percentuale di vittorie nel circuito sulla terra rossa! Eh sì, perché con le recenti vittorie di Madrid ha toccato il 70,34% di vittorie sul “rosso”, contro il 63,2% sul “verde” e il 65,7% sul “blu”. Inoltre nel torneo di Madrid il tedesco ha uno storico di 14 vittorie e 2 sconfitte in 4 partecipazioni (due quarti, una vittoria nel 2018 e la finale ancora da giocare di quest’anno), il che lo rende il torneo dove è più difficile batterlo.
Di contro Berrettini vanta 3 titoli su 4 sulla terra dei quali anche il recentissimo Belgrado. Inoltre ha il 70,59% di vittorie su questa superficie, superata di molto poco solo dall’erba dove ha il 72,2% di vittorie. Sul cemento invece ha solo il 52,8%.
Cosa manca allora nella analisi tattica fatta precedentemente?
Il tedesco è molto alto (1,98), ma è comunque molto veloce negli spostamenti e questo gli permette di arrivare meglio sulle palle, per poi giocare il colpo migliore possibile. Matteo invece, oltre al servizio molto potente, vanta un servizio molto preciso: riesce facilmente ad alternare prime piatte a prime ad effetto, oltre ad avere una seconda molto solida. Inoltre le condizioni del torneo di Madrid sono molto peculiari per un campo in terra rossa. Infatti l’altura permette alla palla di andare più veloce, perché l’aria è più rarefatta.
Dal punto di vista mentale invece, Zverev è noto per essere “traballante” (vedi la finale Slam contro Thiem dove era sopra 2-0), mentre Matteo sta dimostrando di essere molto solido (sotto un set e 3-1 ha vinto 11 game consecutivi contro Garin).
Ma anche qui i numeri smentiscono il ragionamento. Infatti Sascha ha una percentuale migliore di Matteo nei tiebreak (59% contro 53,8%, ) e nelle vittorie al terzo set (56,8% contro 50%). Matteo è davanti nelle vittorie contro top 10 dell’1% (43,8% contro 42,4%) ma l’italiano ha disputato 16 incontri mentre il tedesco ben 66. Nelle finali disputate Matteo ha uno score di 4/5 mentre il tedesco è 14/23, ma per l’azzurro questa è la prima finale importante.
Per momento di forma e per esperienza nei grandi palcoscenici, il favorito è senza dubbio Zverev, con i bookmaker che danno come percentuali all’incirca 60% per il tedesco e 40% per il romano.
Cosa deve fare quindi Matteo per battere Zverev? Quale dovrà essere la sua arma principale? Servizio? Dritto? Palla corta?
La risposta è: nessuna di queste. L’arma fondamentale nel match di oggi è lo slice! Matteo infatti dovrà utilizzarlo bene per togliere il ritmo a Sascha. Se Zverev prende le misure, allora per Berrettini ci sono poche chances. Matteo dovrà quindi essere bravo a variare il ritmo e il gioco tramite lo slice, per non dare punti di riferimento all’avversario.
Detto questo, FORZA MATTEO, SIAMO TUTTI CON TE!