L’infortunio al piede è acqua passata, ma Gael Monfils salterà l’Australian Open 2023, primo Slam della stagione, e tutta la trasferta australiana, per la scelta di ottenere il ranking protetto. Scelta all’apparenza discutibile ma in prospettiva forse ragionevole, soprattutto se le regole lo permettono. Il ranking protetto è una possibilità che agevola al momento del rientro i tennisti che a causa di un infortunio si sono dovuti fermare per almeno sei mesi, permettendo loro, per un certo periodo di tempo, di entrare nei tabelloni dei tornei del circuito con il ranking che possedevano al momento dello stop, a prescindere dalla classifica corrente.
Monfils si è infortunato al piede lo scorso agosto, da numero 20 della classifica mondiale (ora è 56), durante un match del Master 1000 di Montreal, e saltando l’Open d’Australia raggiungerebbe i sei mesi necessari per ottenere poi al suo ritorno in campo il ranking protetto, utile al francese per l’obiettivo di disputare le Olimpiadi di Parigi del 2024. Queste le parole di Gael a Canal+: “Esiste questa regola del ranking protetto che permette di congelare la classifica se non giochi per un certo numero di mesi. Non giocando in Australia, avrò completato il periodo di sei mesi di stop necessari e questa è la mia decisione. Per me il 2023 sarà un anno molto importante, un anno di transizione, tra l’infortunio e il fatto di essere competitivo per tentare di qualificarmi alle Olimpiadi di Parigi 2024. Sarebbero le mie ultime Olimpiadi e non vorrei perdermele, e poi forse l’anno dopo sarebbe la mia ultima stagione. Avevo detto che vorrei giocare fino a 40 anni ma, in realtà, più tempo passo con mia figlia, più penso che smetterò un po’ prima”. Lo scorso 16 ottobre è infatti nata Skaï, la primogenita di Monfils e della moglie Elina Svitolina.