Gasquet: «nessuno potrà criticare questa generazione di tennisti»

Il tennista francese lancia un forte messaggio nei confronti dei critici del team francese, accusato da anni di vincere poco. La Davis fornisce un'occasione di riscatto a tutto il movimento tennistico maschile francese.

La Davis Cup 2017 se la è aggiudicata la Francia. Capitanati da Yannick Noah, i transalpini si sono meritatamente imposti sul Belgio con un forte gioco di squadra. Uno dei protagonisti della vittoria è stato Richard Gasquet, 31enne, che è riuscito a dare un senso alla sua stagione negativa. Eppure, il trofeo che i francesi hanno vinto riscatta anche un movimento tennistico, da sempre definito talentuoso ma incapace di fare un salto di qualità

NESSUNO POTRÀ CRITICARCI – Che la pressione sui giocatori francesi ci fosse da anni lo si percepisce proprio dalle parole che l’attuale numero 7 del mondo ha rilasciato in questi giorni: «nessuno potrà ora accusarci di non aver vinto nulla di importa». Parole che suonano di sassolino levato dalle scarpe, ad opera di quello che è stato il talento più cristallino che il tennis francese ha espresso negli anni 2000. D’altronde il problema è sempre stato quello: tantissimi top 100, diversi giocatori di alto livello (Tsonga, Monfils, Pouille, Simon, Llodra) e anche comprimari che sarebbero stati punte di diamante di altre nazioni (Mathieu, Benneteau, Mahut), ma nessuno in grado di recitare stabilmente un ruolo predominante nel circuito, di occupare una posizione all’interno dei primi cinque al mondo o di aggiudicarsi uno Slam (il più vicino è stato Tsonga in Australia nel 2008, quando perse in 4 set contro Djokovic). Una generazione al di sotto delle proprie potenzialità, insomma. La Davis 2017 rappresenta per i giocatori una forma di riscatto e per il pubblico francese un’occasione di rivendicare il proprio amore per il tennis.

Richard Gasquet è stato quasi sempre un titolare della Francia nell'ultimo decennio di Coppa Davis
Richard Gasquet è stato quasi sempre un titolare della Francia nell’ultimo decennio di Coppa Davis.

STAGIONE 2018 – Gasquet lancia quindi un messaggio a tutti i critici – molto forti in territorio francese – e rivendica con orgoglio il suo ruolo nel corso degli anni: «ho iniziato a giocare questa competizione nel 2005, dopo due finali perse dovevamo vincere. L’anno prossimo? Giocherò ancora la Davis per la Francia, penso potremo vincere ancora, dato che giocheremo con meno pressione». Una bella soddisfazione per il tennista di Béziers, che quest’anno è sceso fino al numero 31 al mondo (non usciva dai primi 30 dal febbraio 2011) e che, per rilanciarsi, ha anche voluto giocare un challenger in Polonia, vincendolo. L’obiettivo ora è tornare al top della condizione e del gioco, non lontano da quello status che gli permise di raggiungere la posizione numero 7 della classifica nel lontano 2007. Nel suo angolo continueranno ad esserci Fabrice Santoro e Thierry Tulasne, arrivati da poco dopo la fine del rapporto con Bruguera e Grosjean. «Voglio essere in grado di giocare al 100% tutta la stagione, vorrei un bis in Coppa Davis e fare un gran Roland Garros», questi sono gli obiettivi del 31enne francese, e sarà curioso vedere come utilizzerà l’effetto Coppa Davis anche nella stagione ATP regolare.

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