Sembrava il più portante talento recente del tennis italiano, la vittoria a Wimbledon juniores nel 2012 aveva illuso i palati italici, finalmente convinti di aver trovato un campioncino tutto nuovo. Ed invece a distanza di sei anni Gianluigi Quinzi arranca ancora nei tornei minori, mentre l’avversario che sconfisse a Londra, il sudcoreano Hyeon Chung, è volato tra i primi 20 del mondo.
PRESSIONI ECCESSIVE Forse il ragazzo di Porto San Giorgio è stato vittima delle troppe pressioni, degli eccessivi entusiasmi, dell’etichetta di predestinato che la sua brillante carriera juniores gli aveva cucito addosso. In questi anni di fronte a quei risultati sperati e mai arrivati si era smarrito: 7 allenatori cambiati in 6 anni ed una voglia di fare il tennista venuta meno.
“Volevo fare la vita di un ragazzo normale, vedere com’era, ma mi sono reso conto che mi mancava qualcosa.” E’ arrivato a Francavilla al Mare, cittadina sull’ Adriatico in provincia di Chieti, con poca verve ed una wild card che gli ha permesso di giocare la seconda edizione del giovane Changeller abruzzese.Gianluigi è diventato subito l’idolo del pubblico che lo ha sostenuto fino alla vittoria contro il norvegese Ruud.
Il tennista marchigiano ha meritato ampiamente il titolo, arrivato tramite prestazioni convincenti e di livello, un titolo che gli ha permesso un notevole balzo in classifica lanciandolo fino alla 265esima posizione (era n. 347) ed avvicinandolo al suo best ranking di 226.
UN NUOVO INIZIO ? Per Quinzi è il primo titolo Changeller, il primo nel mondo dei grandi, non propriamente quello che ci si aspettava da lui ma per rincorrere i sogni non ancora esauditi da qualche parte bisogna pur partire. Lui dice di non voler pensare solo al tennis ed al lavoro, comprensibile, ma alla vigilia dei 22 anni Gianluigi deve decidere se fare il campione o il talento mai esploso.
Speriamo imbocchi la prima via.
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Mavadaviaaiciapp
E intanto oggi ha eliminato in 54 minuti la testa di serie n.4 a Ostrava…speriamo che sia la volta buona per un po’ di continuità!