Le accoppiate giocatori-allenatori sono notoriamente un aspetto importante del tennis professionistico. Alcuni sodalizi hanno caratterizzato la crescita e il successo di tanti professionisti: per guardare all’Itala, ad esempio, le accoppiate Sartori-Seppi e Fanucci-Volandri hanno da sempre rappresentato dei classici, il primo binomio ancora in piedi, tra l’altro. Ma non sempre nel tennis il coach rappresenta un punto di riferimento fisso. Talvolta i giocatori sentono la necessità di nuovi stimoli, di trovare nuove forme di comunicazione, o, più spesso, di migliorare in un aspetto del loro gioco ritenuto un punto debole, e quindi si rivolgono a coach particolamente specializzati su un bisogno specifico.
La fine del 2016 è stata caratterizzata dall’annuncio di parecchi divorzi. Uno di quelli che ha creato più eco è rappresentato dalla coppia Fabio Fognini \ Josè Perlas, che dopo tre anni di successi, con il raggiungimento del best ranking per il nostro giocatore, si è separata consensualmente, sebbene evidenziando una chiara divergenza di obiettivi tra i due. Sarà Franco Davin, giocatore che ha frequentato l’Italia per molto a lungo il nostro paese, tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90: qui trovate un sua presentazione. Anche Sara Errani ha lasciato Pablo Lozano per approdare alla corte di Wim Fissette, già coach di Victoria Azarenka.
Terminato anche il rapporto tra Carlos Moya e Milos Raonic, che ha ridotto sensibilmente il suo nutrito “parco coach”, lasciandosi guidare da quello che è stato il suo coordinatore di tutti i consulenti eccellenti (compreso John McEnroe) di cui il canadese si era dotato, ovvero Riccardo Piatti. Un legame con il coach italiano è rappresentato poi dal nome di Ivan Ljubicic: dovrebbe essere ancora lui a guidare Roger Federer nella stagione del ritorno, ma su questo non si escludono sorprese.
José Perlas si è accasato con Dusan Lajovic, promessa del tennis slavo: sarà interessante capire se l’esperto coach sarà in grado di ripetere quanto fatto con Nico Almagro, portato nella top 10 e con Fabio, che si è fermato sulla soglia del prestigioso club. Felix Mantilla, l’uomo che ha negato a Roger Federer la vittoria al Foro Italico, seguirà Alexander Dolgopolov: strana coppia, ma la solidità dello spagnolo nei colpi da fondo potrebbe essere molto utile al talento ucraino per irregimentarsi tatticamente, specie dalla parte del dritto. Nacho Truyol proverà a riportare in auge l’estro di Fernando Verdasco, molto calato nel 2016, mentre Inigo Cervantes, al culmine di una buona stagione, lascia Javier Ferrer.
Obiettivo top 10 stabilizzata per David Goffin, nelle mani ora di Van Cleemput, mentre desta molta curiosità l’accoppiata tra Dani Valverdu, non sempre ben visto nel circus per via della sua provenienza non strettamente tennistica, e Borna Coric, uno dei giovani più attesi alla prova del 2017. Un anno cruciale, infine, per capire il senso della svolta annunciata al Master londinese da Novak Djokovic: quale sarà il ruolo di Boris Becker con l’arrivo del mentore Pepe Imaz, mentre siamo in attesa di capire da chi sarà seguito Nick Kyrgios, anche lui atteso ora alla prova dell’ingresso nella top 10, mentre Juan Martin Del Potro dovrà annunciare il suo nuovo allenatore, dopo il divorzio proprio da Franco Davin.