Gli 86 trionfi di Re Roger Federer

Roger Federer è il più forte tennista di tutti i tempi” ha affermato più volte Borg. Ogni volta che si parla di Federer non mancano le parole di elogio da parte di campioni del passato. ” Il tennis è senza età, è forse la conclusione? Sì, dev’essere così… E Federer è il tennis, dunque è senza età anche lui. La differenza c’è, e si vede. Federer fa esattamente tutto quello che deve essere fatto con una racchetta in mano. Non solo, lo fa così bene da far sembrare tutto logico, persino facile” (Adriano Panatta).
Federer of Switzerland prepares to return to Anderson of South Africa at the Paris Masters men's singles tennis tournament at the Palais Omnisports of Bercy in Paris
Roger è l’indiscusso Re della racchetta, non solo per i record raggiunti( 17 titoli del Grande Slam, 7 Wimbledon, 302 settimane al n.1 del mondo, 6 Masters di fine stagione, questi sono solo alcuni), ma anche e soprattutto per la semplicità con cui esegue ogni singolo colpo.

” Gli attuali campioni si avvalgono soprattutto dei muscoli, della forza fisica, mentre Federer ha nel suo gioco ancora l’arte del tennis ed è un giocatore di fronte al quale chiunque ami il tennis si deve inchinare” (Lea Pericoli). Campione infinito che a quasi 34 anni non smette di stupire. Con il successo ad Istanbul ha raggiunto quota 85 titoli, a sole 9 lunghezze dal campione ceco Lendl. Ripercorriamo insieme le vittorie più importanti come omaggio alla carriera dello svizzero partendo da dove tutto è iniziato: Wimbledon.

Era il 2001 quando un Federer ventenne fermò agli ottavi di finale la corsa del suo idolo Pete Sampras, dopo 7 titoli ai Championships in 8 anni. “Ricordo che durante quel match capii che lui era superiore alla maggior parte degli altri tennisti. Aveva un servizio potente, colpi da fondo campo di una limpidezza cristallina e una velocità che non mi aspettavo. All’epoca era ancora alla ricerca della sua identità di tennista. Ero deluso per la sconfitta, allo stesso tempo però Roger mi aveva sorpreso e colpito” dichiarò dopo l’incontro Pete Sampras riconoscendo in Federer tutte le carte in regola per diventare un campione.
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Il primo sigillo Slam giunge proprio sull’amata erba londinese due anni più tardi, quando lo svizzero in lacrime sconfigge nell’ultimo atto Mark Philippoussis in 3 set. “Come stile Federer mi sembra un giocatore dei nostri tempi perché gioca a tutto campo e ha tutti i colpi, sa giocare da fondo e a rete, può essere aggressivo e può palleggiare con maestria. Ha il chip, ha il topspin, ha tanto talento che certe volte può farsi male solo da solo” ( Margaret Smith Court).

Talmente completo da riuscire a imporsi su qualsiasi superficie. Il 2004 è la prima vera stagione trionfale dell’elvetico che si aggiudica tre dei quattro tornei del grande Slam: a Melbourne vittoria contro Safin, a Wimbledon contro Roddick e a New York contro Hewitt, prima di ripetersi nel 2006 e nel 2007.
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Il secondo successo sui campi di Flushing Meadows giunge 10 anni fa quando sua maestà sconfisse in finale Andre Agassi con lo score di 6-3 2-6 7-6 6-1.”È un campione che non ha punti deboli, è bravo in difesa come in attacco. Ho giocato con tanti altri campioni, di epoche diverse, ma sapevo che c’era sempre una zona di salvezza, una via di fuga. Contro Roger sei sempre in allarme.La maggior parte dei giocatori ha punti deboli, molti hanno un solo buon colpo. Federer non ha punti deboli e ha alcuni grandissimi colpi. Questo equivale a un problema ” dirà il Kid di Las Vegas elogiando lo strapotere dello svizzero.
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Il Roland Garros è da subito apparso come lo Slam più indigesto per Roger, viste le tre finali perse consecutivamente dal 2006 al 2008 contro colui che viene chiamato “The King of Clay”, Rafael Nadal. Tuttavia la voglia e l’ambizione di completare il Career Grand Slam e di aggiudicarsi il 14esimo titolo Slam della carriera sono più forti di tutto. Il 7 Giugno del 2009 è una data storica, uno di quei giorni che un vero appassionato di tennis non dimenticherà mai. Niente di più bello che vedere Federer in lacrime dopo aver realizzato un servizio vincente sul match point. “È un momento magico” dirà lo svizzero durante la premiazione, lieto di aver raggiunto il traguardo rincorso per anni.

Il diciassettesimo e per ora ultimo titolo del Grande Slam Roger lo conquista dove tutto ebbe inizio, dove il tennista di Basilea attirò l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori. Stiamo parlando ovviamente del torneo di Wimbledon di tre anni fa, che riportò il campione svizzero sul trono del tennis. Nulla da fare per Murray contro un Federer centrato, capace di mettere a segno pregevoli rovesci lung olinea sia coperti che in slice. Immancabili ovviamente le lacrime a fine match dell’elvetico davanti alle due gemelline, sdraiato sulla superficie che si sposa perfettamente con il suo gioco, che valorizza tutto il suo talento.
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Anche il trionfo in Coppa Davis contro la Francia ha un sapore molto speciale per la leggenda elvetica. Sulla terra rossa di Lille, il 23 Novembre scorso, Federer ha portato a casa il punto che vale la conquista dell’insalatiera, uno dei pochi trofei che mancava nella sua bacheca. Roger è stato più forte di tutto, più forte dei dolori alla schiena che lo avevano costretto a dare forfait nella finale del Masters. Tanta la felicità da parte dei tifosi di tutto il mondo perchè un campione di questo calibro merita di avere qualunque trofeo in bacheca. Un altro tassello di storia a fianco dell’amico Wawrinka, con cui ha conquistato l’oro olimpico a Pechino nel 2008.
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Infine non possiamo non ricordare la finale di Brisbane 2015, torneo si di categoria 250, ma che ha un significato davvero profondo.Battendo in finale Milos Raonic, Roger ha conquistato nel modo più bello il traguardo delle 1000 vittorie in carriera,  diventando il terzo tennista della storia a riuscire in tale impresa.  Imprese che sono insite nel Dna di un Federer che a 34 anni ha ancora fame di vittorie, incantando tutti gli spettatori del globo con colpi di fino e magie che solo lui sa realizzare. “Posso piangere come Roger, ma non riesco a giocare come lui” dichiara Murray.

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