Gli eventuali danni economici di un Roland Garros a porte chiuse

A Parigi continuano a sperare che si possa riprendere a giocare per poter limitare il più possibile i danni economici derivanti da una notevole riduzione degli incassi

Il Roland Garros negli ultimi anni ha cercato di recuperare il terreno perduto in termini di modernità di impianto rispetto agli altri tornei dello Slam effettuando migliorie agli impianti.

La sua collocazione geografica, nella romantica Parigi, ha ostacolato i lavori fino a quando lo scorso settembre sono iniziati i lavori che porteranno ad un ampliamento della capienza del Philippe Cartier e all’aggiunta di un tetto retrattile per un investimento stimato attorno ai 330 milioni di Euro con la conclusione dei lavori stimata per il 2021.

Come ben sappiamo il torneo al momento è schedulato dal 20 Settembre al 4 Ottobre con l’eventualità che si giochi senza pubblico portando gli incassi, secondo un’indagine de “L’Equipe”, ad una perdita minima del 50%.

Dei 4 tornei dello Slam solo Wimbledon è parzialmente salvo grazie ad un’assicurazione che ha coperto le perdite per la cancellazione del torneo, e stupisce il fatto che nessun altro torneo ne abbia una.

Considerando le spese sostenute dal torneo è chiaro come mai a Parigi stiano facendo di tutto per cercare di disputare il torneo, preferibilmente con il pubblico.

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