È una notizia che prima o poi doveva arrivare. Nel maggio dello scorso anno aveva detto che il 2024 sarebbe stato il suo ultimo anno nel circuito ATP. In una stagione poi accadono tante cose, ma così sarà. Con un video sui suoi canali social, Rafael Nadal ha annunciato il ritiro dal tennis professionistico. Un addio che avverrà a Malaga, rappresentando la sua Spagna nelle Final 8 di Coppa Davis, dal 19 al 24 novembre. Prima di ciò, l’esibizione del Six Kings Slam in Arabia Saudita, al fianco di Djokovic, Alcaraz, Sinner, Medvedev e Rune.
Queste le parole di Nadal: “Ciao a tutti, sono qui per comunicarvi che mi ritiro dal tennis professionistico. La realtà è che sono stati anni difficili, l’ultimo specialmente. Non sono stato in grado di giocare senza problemi. È una decisione difficile da prendere. C’è voluto del tempo, però nella vita tutto ha un inizio e una fine e credo che sia il momento adeguato per mettere un punto a una carriera lunga e con tanti successi, più di quelli che avrei mai potuto immaginare. Sono entusiasta di dire che l’ultimo torneo saranno le finali di Coppa Davis 2024, in cui rappresenterò il mio paese. È un cerchio che si chiude perchè una delle mie prime gioie è stata la finale di Siviglia del 2004. Mi sento molto fortunato per tutto ciò che ho potuto vivere. Ringrazio tutta l’industria del tennis, tutte le persone coinvolte in questo sport, i miei colleghi durante tutti questi anni, i miei più grandi rivali, con cui ho vissuto moltissimi ricordi che dureranno per tutta la vita. E poi il mio team. Una parte importante della mia vita. Sono miei amici, sono rimasti al mio fianco quando ne avevo bisogno, nei momenti buoni e cattivi, quando mi dovevano incitare e quando mi dovevano calmare. Difficile spiegare tutto. E poi la mia famiglia, che è tutto per me. Mia madre, che ha fatto tutti i sacrifici che doveva fare per non farmi mancare nulla. Mia moglie, Mary, che è con me da 19 anni, una compagna di vita perfetta durante tutti questi anni di carriera. Tornare a casa e vedere come sta crescendo mio figlio è una forza che mi ha mantenuto vivo e con le energie necessarie. Mia sorella, con cui ho un rapporto incredibile. Mio zio, la ragione per cui ho iniziato a giocare a tennis. Grazie a lui ho potuto superare molte situazioni difficili nella mia carriera sportiva. Mio padre, che per me è stato una fonte di ispirazione in tutti i sensi. Un esempio di ispirazione, di forza per superare i problemi. E infine, grazie a voi, i miei tifosi. Non so come ringraziarvi per come mi avete fatto sentire in ogni momento. Tutto quello che ho vissuto è stato un sogno diventato realtà. Mi ritiro con la tranquillità di aver dato tutto quello che avevo. Posso terminare dicendo solo grazie a tutti e ci vediamo presto”.
Si chiude la carriera di un uomo capace di vincere 22 tornei dello Slam (dietro solo a Margaret Court, Novak Djokovic e Serena Williams), di cui 14 al Roland Garros (numero probabilmente irripetibile), con un bilancio di 314 vittorie e 44 sconfitte, sempre nei Major. Poi ci sono i 36 Masters 1000, c’è l’oro olimpico sia in singolo che in doppio, e tanto altro, ma soprattutto ci sono tutti i bambini e ragazzi che Nadal ha avvicinato al tennis, siano essi professionisti, appassionati o aspiranti giornalisti. Con quel dritto mancino con il finale tutto personale che girava sopra la testa, quel “vamos” diventato un simbolo, e una signorilità unita a volontà, quasi uniche. Anche quella volontà ora si è dovuta arrendere, e Rafa si è visto costretto a dire basta. In un 2024 nel quale hanno salutato, o saluteranno, il tennis anche giocatori come Andy Murray, Stan Wawrinka e Dominic Thiem. La fine di un’era. E che era.