Il 29enne tennista bulgaro, Grigor Dimitrov, ha ancora dubbi: volare a New York per partecipare agli Us Open o meglio restare in Europa? Il numero 19 del mondo, finito nel mese di giugno al centro di numerose polemiche per gli eventi accaduti al torneo esibizione ‘Adria Tour’ organizzato da Novak Djokovic nutre ancora forti dubbi sulla sua presenza ai nastri di partenza dello Slam Newyorkese.
All’Adria Tour Djokovic, Troicki e Coric sono stati contagiati anch’essi, ma positivi asintomatici e sono guariti dopo poco tempo mentre Dimitrov ha accusato dei problemi fisici: il COVID-19 ha lasciato il segno sul suo corpo, tanto da mettere a rischio la sua adesione ai prossimi tornei previsti alla riapertura del circuito ATP.
In un’intervista rilasciata a Sky Sports il campione di Haskovo esprime tutte le sue preoccupazioni “In questo momento sono davvero molto dubbioso circa la possibilità di partecipare al Masters 1000 di Cincinnati e agli US Open, è un pensiero fisso per me ultimamente. Il Sars CoV-2 ha lasciato degli strascichi sul mio fisico, mi ha indebolito, anche se sono in via di guarigione, mi sto allenando molto di più e ho la sensazione di avere più energia rispetto a prima. Però viaggiare per 12 ore per arrivare a New York salendo su due aerei, essere in più di mille persone nello stesso posto, non è uno scenario ideale per me . Spero che nessuno contragga il virus, ma se succedesse le cose si farebbero un po’ più complicate”.
Il talento bulgaro prenderà una decisione con cautela: “Ho voglia di tornare in campo a giocare per vincere, aspetteremo e vedremo che tipo di annunci ci saranno, e probabilmente da lì prenderemo una decisione. Questo è un momento delicato, in cui mi è impossibile dare una risposta certa e definitiva” ha concluso Grigor Dimitrov.
Nicola Devoto