Il COVID-19 negli ultimi mesi ha rappresentato una vera e propria pandemia, si è diffuso in ogni parte del mondo contagiando milioni di persone in tutto il mondo. Anche il tennis ed i tennisti non sono rimasti esenti dal contagio da SARS CoV-2 con gli eventi accaduti nel corso del torneo esibizione ‘Adria Tour’, disputato nella penisola balcanica, dove diversi giocatori iscritti hanno contratto il virus, tra i quali anche il n. 1 del mondo Novak Djokovic.
Grigor Dimitrov, anch’egli risultato positivo al COVID-19 dopo l’Adria Tour, è da poco rientrato sui campi da tennis,dopo l’ultimo tampone negativo effettuato. Il n. 19 del mondo è sembrato ancora in ritardo di condizione all’Ultimate Tennis Showdown al quale ha preso parte recentemente nell’accademia di Patrik Mouratoglou a Sophia Antipolis, in Costa Azzurra, nell’entroterra di Antibes. Dimitrov ha descritto il suo stato d’animo durante il periodo di quarantena: “Mi ritengo fortunato ad essere tornato regolarmente in campo, il virus per me è stato davvero duro. Sono stato a casa un mese ed ho evidenziato tutti i sintomi, facevo fatica a respirare, ero malato, mi sentivo perennemente stanco e non avvertivo più gli odori e i sapori . Ho subito tutti i sintomi tipici del nuovo Coronavirus ed essere tornato ora alla normalità è per me una grande cosa. Restare in casa per 20 giorni senza poter vedere nessuno è stato durissimo, ti passano molte cose per la mente, anche pensieri negativi. Questo virus è davvero pesante e dobbiamo fare in modo che si estingua il prima possibile“.
Circa le sensazioni provate al rientro alle gare, il tennista bulgaro afferma: “Non sono adeguatamente preparato e allenato per competere ai massimi livelli. La malattia ha lasciato alcune tracce sul mio corpo e ho bisogno di guarire completamente. Devo continuare a lavorare sodo soprattutto per riacquistare mobilità e velocità” conclude Grigor Dimitrov.
Nicola Devo