La cronaca – La contesa si è svolta in equilibrio nelle fasi iniziali. Entrambi hanno saputo incidere con il servizio, non incontrando troppi problemi nella gestione dei rispettivi turni di battuta. Nel corso degli scambi Federer ha cercato di effettuare delle discese a rete non appena ne ha avuto l’opportunità, al fine di ottenere rapidamente il punto. Tsonga, invece, ha preferito organizzare le manovre offensive prevalentemente da fondo campo. Verso la metà del parziale, peraltro, il tennista di Le Mans ha letto con buon anticipo le traiettorie scelte dallo svizzero nell’esecuzione del servizio, riuscendo a coglierlo in diverse circostanze di sorpresa. Questa condizione lo ha condotto a procurarsi una palla break al quinto gioco, che però il suo avversario ha vanificato, facendo proprio il game. In prossimità del termine i rapporti di forza sono mutati, in quanto Tsonga ha iniziato a mostrare un graduale calo di rendimento con la prima palla di servizio, con cui per gran parte del parziale era riuscito a risultare estremamente solido. Di conseguenza Federer ha potuto entrare negli scambi con maggiore frequenza ed efficacia: sul punteggio di 5-4 ha avuto l’opportunità di chiudere il set, ma non è stato in grado di sfruttare la palla break a disposizione. Il parziale alla fine si è deciso al tie-break, all’interno del quale lo svizzero è partito senza la dovuta attenzione, subendo un passivo di 3-0. In seguito, tuttavia, ha saputo porre in essere una reazione decisa e colmare lo svantaggio. Poi ha addirittura allungato nel punteggio, procurandosi due set point, il secondo dei quali è stato decisivo.
Il secondo set è iniziato in maniera favorevole all’elvetico, che ha innalzato il proprio rendimento in ogni aspetto del gioco, soprattutto in occasione delle risposte, tanto da guadagnarsi un break in apertura. Ma non ha saputo dare continuità alla sua azione, cedendo a sua volta il servizio al sesto gioco. Da quel momento in poi il tennista francese ha preso fiducia ed è tornato a competere ai suoi livelli migliori. Sul punteggio di 5-4 in suo favore, grazie ad una serie di risposte insidiose ha raggiunto due palle set, che ha immediatamente capitalizzato, pareggiando il conto dei parziali.
Nel terzo set si inizia con grande equilibrio, con entrambi i giocatori non intenzionati a mollare una palla. Tsonga sembra aver ritrovato il servizio, e porta a casa i suoi primi tre turni abbastanza agevolmente, mentre Roger deve combattere un po’ di più. Dopo un’ora e 47 minuti di gioco siamo sul 3-2 per il francese. Nel sesto game Roger parte male, con un doppio fallo ed una steccata di dritto, poi affossa in rete anche una comoda volée alta, ma in qualche modo riesce ad annullare la palla break e recuperare. Siamo 3-3. Nei game di risposta ora Federer sembra non essere più incisivo come nella prima ora di gioco e Tsonga tiene senza problemi. Si chiude il tetto, ora si gioca indoor e Roger ritrova confidenza e pareggia i conti in pochi secondi. Ora ogni errore può risultare decisivo, ma entrambi mantengono i nervi saldi fino al 5-5. Con Tsonga al servizio Roger piazza un paio di gemme e si guadagna 3 palle break, la seconda delle quali è quella buona per andare a servire per il match sul 6-5. Con una buona dose di fortuna (nastro su un passante di rovescio) Federer si porta a match point e chiude con un ace esterno. La folla è in delirio.
I punteggi:
[1]R.Federer b. Jo-W.Tsonga 7-6(5) 4-6 7-5
[7]R.Bautista-Agut b. R.Gasquet 6-1 6-4
[2]A.Zverev b. S.Johnson 6-3 7-5