Dopo aver raggiunto gli ottavi di finale a Indian Wells, un torneo che non gli è mai stato particolarmente favorevole, Stefanos Tsitsipas è arrivato al Miami Open 2025 con rinnovate ambizioni. Il sorteggio gli ha offerto l’opportunità di spingersi oltre, ma il cammino non è privo di insidie: il debutto contro Chun Hsin Tseng è stato tutt’altro che semplice, e il prossimo avversario, Sebastian Korda, rappresenta un ostacolo ancora più impegnativo.
Un esordio complicato
Tsitsipas ha ammesso di aver faticato contro Tseng, in parte a causa di una notte insonne che ha influenzato la sua prestazione in campo. “Di solito dormo bene, ma questa volta non ci sono riuscito. Mi sentivo senza energie e facevo fatica a vedere la palla chiaramente, ecco perché il primo set è stato così difficile”, ha raccontato. Solo con il passare dei game è riuscito a ritrovare il suo tennis, migliorando soprattutto in risposta: “Ho capito come metterlo in difficoltà e ho iniziato a colpire la palla con maggiore incisività”.
L’importanza dei dettagli
Per il greco, ogni piccolo miglioramento conta. “Anche se un’azione può portare solo un 5% in più di rendimento, vale la pena farla. Oggi il tennis è fatto di adattamenti continui: bisogna essere pronti ad avere un piano B, a volte anche un piano C”. Contro Tseng si è reso conto di sentirsi “un po’ pigro” sul campo, una sensazione che ha dovuto superare gradualmente, trovando il ritmo giusto col passare dei punti.

Indian Wells vs Miami: due mondi diversi
Rispetto alle condizioni di Indian Wells, Tsitsipas si trova molto più a suo agio a Miami. “Avrei voluto che la palla a Indian Wells uscisse di più dal colpo. Venivo da Dubai, dove mi sentivo meglio perché riuscivo a spingere di più e mettere sotto pressione gli avversari. Lì invece il rimbalzo era più alto e loro avevano più tempo per reagire”. A Miami, invece, può sfruttare maggiormente il suo gioco offensivo e trovare angoli più incisivi.
Verso la sfida con Korda
Il prossimo ostacolo si chiama Sebastian Korda, e Tsitsipas sa bene su cosa deve lavorare per affrontarlo al meglio. “Devo migliorare il servizio. Oggi non ho commesso molti doppi falli, ma posso fare di più. Il servizio è fondamentale per costruire il punto successivo, e anche la risposta dovrà essere più efficace”.
L’attenzione per Badosa
Oltre al proprio torneo, Tsitsipas si ritrova spesso a pensare a Paula Badosa, la sua compagna, impegnata anche lei nel circuito. “Mi capita spesso di andare a dormire pensando al suo gioco e a cosa potrebbe migliorare. A volte parlo persino con il suo allenatore per dargli qualche suggerimento, prima di tornare a concentrarmi sul mio tennis”. Una dinamica che, a suo dire, è reciproca: entrambi si sostengono, ma si concedono il lusso di rimandare le critiche fino alla fine del torneo.
In un momento cruciale della stagione, Tsitsipas è determinato a trovare la migliore versione di sé, bilanciando agonismo, strategia e vita personale. La sfida con Korda sarà un test importante, non solo per il torneo di Miami, ma anche in vista dell’imminente stagione sulla terra battuta.