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Holger Rune, la crisi continua con la sconfitta ad Umago

Holger Rune si era rivelato sul palcoscenico del tennis mondiale allo scorso US Open, quando, dopo aver superato le qualificazioni, aveva disputato un buon incontro di primo turno contro l’allora n.1 al mondo Novak Djokovic. Il serbo aveva chiuso il match in 4 set ma Holger aveva giocato bene conquistando il secondo set e messo in evidenza il proprio potenziale.

Il progresso del giocatore danese è stato costante negli ultimi 12 mesi nei quali ha ottenuto ottimi risultati in tornei Challengers con ben 4 vittorie a San Marino, Verona, Bergamo e Sanremo. Nel circuito maggiore, dopo alcune sconfitte nelle fasi iniziali di tornei ad inizio anno, lo scandinavo ha registrato il primo successo all’ATP 250 di Monaco lo scorso Aprile e la semifinale all’ ATP di Lione in Maggio. Il risultato più importante del 19enne è arrivato però al Roland Garros dove ha raggiunto i quarti di finale superando avversari importanti come Denis Shapovalov e Stefanos Tsitsipas, fino all’eliminazione per mano del finalista del torneo Casper Ruud, in un incontro molto lottato.

Dopo lo slam francese qualcosa si è incrinato nel gioco e nella testa del next gen che ha collezionato 6 sconfitte consecutive nei tornei successivi, spesso con avversari alla sua portata. I risultati negativi a Halle, Eastbourne e Wimbledon possono essere giustificati dalla sua scarsa esperienza sui campi verdi. Meno spiegabili sono invece le debacles sulla terra rossa di Bastad, Amburgo e Umago dove il numero 1 danese è stato superato dal numero 82 mondiale Bernane Zapata Miralles.

Difficile fornire una motivazione tecnica a questa serie di pessime prestazioni del giovane scandinavo; piuttosto è possibile ipotizzare una perdita di fiducia a livello mentale magari dovuta a determinate situazioni fuori dal campo.  Rune è stato criticato duramente dai media per la scarsa sportività dimostrata dopo la sconfitta al French Open, a causa della “gelida” stretta di mano al suo avversario Ruud, ed il seguente battibecco tra i due. Successivamente Holger ha cercato di giustificare il suo comportamento facendo un paragone con l’ex n.1 elvetico “Roger Federer, alla mia età, era forse 40 volte peggio di me”. Tutto ciò potrebbe aver influito negativamente sulla sua performance in queste settimane.

Il classe 2003 rimane comunque uno dei giocatori più promettenti ed in ascesa del circuito; ha appena raggiunto il suo best ranking con la 27 esima posizione e sicuramente avrà possibilità di esprimere il suo potenziale nel corso della stagione estiva sul cemento nordamericano.

Stefano Franceschi

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