Impossibile negarlo, Hyeon Chung è stato la rivelazione degli Australian Open. In Italia molti lo conoscono grazie alla finale di Wimbledon a livello juniores nel 2013, persa in due set contro Gianluigi Quinzi. Negli ultimi mesi del 2017 si era fatto notare con la vittoria alle Next Gen ATP Finals, il nuovo evento per dare spazio ai migliori giovani del circuito.
Nonostante abbia più volte mostrato il suo potenziale, Chung non ha mai conquistato il pubblico così come altri giovani tennisti (Shapovalov, Zverev, Rublev). In molti lo hanno sempre sottovalutato, ritenendo il suo tennis troppo difensivo, poco aggressivo e non efficace contro i tennisti più forti.
Questo era quello che tanti pensavano fino a 10 giorni fa, prima che Hyeon Chung raggiungesse la sua prima semifinale slam.
Dopo aver mostrato ciò di cui è capace, i detrattori del coreano si sono ricreduti. Il suo torneo era iniziato con una vittoria contro Mischa Zverev grazie ad un ritiro. Al secondo turno ha sconfitto Medvedev, vincitore a Sydney, in tre agili set.
Il terzo turno lo vede opposto invece ad Alexander Zverev, testa di serie numero 4 del torneo. Il tedesco si è trovato avanti di 2 set a 1, ma ha ceduto nettamente gli ultimi due parziali mostrando ancora una volta le sue difficoltà a livello slam, in cui non ha mai superato gli ottavi di finale.
Nonostante sia sceso nel ranking, agli ottavi ha affrontato uno degli avversari più ostici contro cui giocare, Novak Djokovic, testa di serie 14 del torneo.
Che il serbo non fosse in forma smagliante era prevedibile, ma Chung ha mostrato una netta superiorità durante l’incontro, conclusosi a favore del coreano per 7-6 7-5 7-6. Un punteggio molto equilibrato, ma è da sottolineare come Chung sia stato in vantaggio in tutti i set regalando qualche game a causa dell’inesperienza a certi livelli.
Ai quarti di finale, a sorpresa, trova l’avversario dal ranking più basso affrontato nel corso del torneo, Tennys Sandgren. Dopo una vittoria contro Djokovic, non era facile riconfermarsi dopo appena 48 ore, ma Chung ha dato prova di una solidità mentale che i suoi coetanei non hanno.
Un torneo da urlo che si è purtroppo concluso nel peggiore dei modi, con un ritiro. A causa di alcune vesciche al piede, il 22enne asiatico è stato costretto al ritiro quando era sotto nel punteggio 1-6 2-5 30-30 contro Roger Federer.
Improvvisamente, alcuni tifosi hanno dimenticato ciò che Chung ha dimostrato in questo torneo, hanno rimosso ciò di cui è capace al massimo della condizione fisica. I cosiddetti “leoni da tastiera” hanno avuto finalmente l’occasione per gettare fango sul coreano, accusandolo di essersi ritirato per evitare una sonora sconfitta da Roger Federer.
Le accuse si sono placate quando Chung stesso ha condiviso sul suo profilo Instagram una foto delle vesciche del piede, scrivendo: “Stasera ho cercato di dare tutto in campo, ma sono stato costretto a prendere una decisione difficile dato che non potevo competere al 100% contro Roger di fronte a tanti tifosi. Per favore, cercate di capire. Auguro buona fortuna a Roger in finale”.
Se alcuni hanno capito la situazione dopo aver visto la foto delle vesciche, altri hanno invece pensato che la foto non fosse sua, dato che in campo Chung si era fatto medicare l’altro piede. Ma forse in pochi ricordano che anche nella rinomata finale di Wimbledon 2013, l’asiatico aveva accusato lo stesso problema proprio in quel punto del piede.
La verità, forse, è che al giorno d’oggi si cerca sempre di andar contro i giocatori, qualsiasi cosa facciano, nel bene o nel male. Dopo un torneo giocato ad altissimi livelli, sarebbe il caso di rivalutare Hyeon Chung. Il suo gioco può non piacere, può essere meno spettacolare rispetto ad altri giocatori, ma non si può negare che il suo tennis non sia di alto livello e avrà sicuramente altre occasioni per dimostrarlo.