[tps_title]Prime Federer: il tennis degli dei per battere Djokovic a Parigi[/tps_title]
Guardando l’immagine, molti di voi avranno un sussulto al cuore. Il dominatore del 2011 è Novak Djokovic, è vero. Questa scheda non dovrebbe esserci. Ma il 3 giugno del 2011 non si può trascurare. È la semifinale del Roland Garros, tra Roger Federer e, appunto, Djokovic. Il serbo viene da 41 vittorie consecutive dall’inizio della stagione e gioca per raggiungere in finale Rafael Nadal, battuto in quattro finali di fila dopo New York. Il destino, però, gli mette davanti Federer. Un Federer che secondo molti gioca la sua miglior partita di sempre in relazione alla qualità dell’avversario. E la striscia di Nole, nella sua testa e nei suoi colpi, non ha alcun peso, è anzi una spinta verso l’eterno. Nel giorno del 25esimo compleanno di Nadal firma la storia, spezza l’imbattibilità di Djokovic e raggiunge la quinta finale a Bois de Boulogne. Probabilmente fa un favore al rivale spagnolo, che in finale lo batte, mentre psicologicamente avrebbe potuto soffrire tantissimo Djokovic, le vette tennistiche viste quel venerdì, però, rimangono quasi irraggiungibili. Il serbo, il più forte di tutti fisicamente e mentalmente, prova l’impresa tra terzo e quarto set. Ma Federer si salva in uno splendido tie-break, evita quinto set e sospensione per oscurità chiudendo 7-6(5) 6-3 3-6 7-6(5). È la dimostrazione che nel gesto, nell’atto del colpire la palla, è il più grande artista moderno. E questa partita, che esista o meno tale figura, nell’immaginario dei suoi tifosi e non solo, diventa il pilastro nell’affermazione di Roger Federer come miglior tennista di tutti i tempi.