[tps_title]L’incredibile finale di 2016 di Andy Murray[/tps_title]
Dopo tali risultati, la fiducia e la forma fisica di Djokovic cominciano a mostrare le prime crepe, e così, Murray, già vittorioso a Roma, prende in mano lo scettro di numero 1 di fine anno. Col serbo che è affaticato, fisicamente nessuno sembra al suo livello. Da metà stagione in poi, praticamente, gli scappa solo lo Us Open. Vince al Queen’s, a Wimbledon e poi consecutivamente a Shanghai, Bercy e le Atp Finals in casa a Londra. In Cina e in quest’ultimo caso si costruisce il sorpasso su Djokovic (battuto entrambe le volte) e superato proprio nella finale alla O2 Arena in classifica. Tra Wimbledon e lo Us Open, peraltro, si riconferma campione olimpico, legando la sua storia ancora a Del Potro, nettamente inferiore in finale a Rio de Janeiro. Alla fine dello scorso decennio si parlava convintamente di Fab Four. Alla fine di questo, con lui fermo a “soli” tre Major, si parla di Big Three. La verità però sta in mezzo, perché rimane lui l’unico ad aver chiuso la stagione in vetta infilandosi tra i 15 anni delle tre leggende.