I VOTI DI LONDRA. LE PAGELLE DELLE ATP FINALS 2013

Novak Djokovic, voto 9,5 Un Nole in versione martello pneumatico, lascia agli avversari soltanto le briciole e porta a 22 la striscia di vittorie consecutive, che ha avuto inizio proprio dopo la sconfitta con lo stesso Nadal in finale agli Us Open. Sì, proprio lo stesso Nadal, e checchè se ne voglia dire (stanchezza, appagamento ecc.) non possiamo far altro che constatare l’attuale superiorità di Djokovic sui campi indoor e lo stradominio mostrato in finale, nonostante in tanti si fossero chiesti se finalmente Nadal, con questo rallentamento delle superfici ed un rimbalzo più alto delle palle, avesse trovato il suo habitat naturale anche nella O2 Arena di Londra. La prima posizione mondiale è ancora lontana, ma sicuramente questa vittoria avrà alleviato l’amaro in bocca al guerriero serbo, donandogli quel retrogusto tipico di chi ha appena assaporato una felice vendetta. Imbattibile

Rafael Nadal, voto 8,5 “E’ davvero speciale quello che è successo quest’anno. Le emozioni di questa stagione, dopo un duro anno per tutti noi, sono state fantastiche. Posso solo congratularmi col mio avversario e al tempo stesso col mio team, per tutti i traguardi, tutto il successo che ho avuto quest’anno. Senza la mia famiglia, il mio team, sarebbe stato impossibile”. Queste parole sarebbero già sufficientemente pregnanti senza dover aggiungere altro, ma vediamo di fare un passo indietro. L’anno scorso, di questo periodo, Nadal era nel bel mezzo della cura per il suo infortunio al ginocchio e nessuno avrebbe creduto, nemmeno lontanamente, che l’anno dopo l’avremmo rivisto solcare i campi delle Atp World Tour Finals da numero uno del mondo e dopo aver vinto, oltre ai tornei minori in Sud-America, Indian Wells, Madrid, Roma, Roland Garros, Montreal, Cincinnati e dulcis in fundo, gli Us Open. Un’impresa degna di nota e propria solo dei veri campioni, che resterà per sempre negli annali del tennis moderno e che sarà ricordata e trasmessa di generazione in generazione. Non ricorderemo le illazioni emerse in merito, bensì il cuore, la grinta e la determinazione di un campione che giorno dopo giorno si rende sempre più partecipe della Storia di questo sport. Lottatore

Roger Federer, voto 7.5 Habemus tandem Federer! Ebbene sì, dopo lunghe peripezie, tra infortuni non dichiarati e un ritiro sempre più vicino (a detta del pubblico tennistico, sia chiaro! Vorreste mica smentire la loro conoscenza tennistica?), il Re, nonostante il tempo trascorra inesorabile per tutti, ci ha deliziato, anche questa volta, di alcune giocate magistrali e sublimi, dimostrando alle persone di poca fede che un infortunio alla schiena non implica un ritiro né tantomeno una condanna a morte definitiva, se supportato dalla volontà e dal calore delle persone che ti sono vicine. “Ho sempre saputo che anno dopo anno tutto sarebbe diventato piu’ difficile. Di conseguenza non si può continuare a giocare e vincere ogni partita. Ed è per questo che trovo tutto ciò intrigante. Voglio vedere come riesco a gestire questa nuova situazione, se riesco a continuare a combattere. Addirittura posso dire che è anche divertente, in un certo senso è come tornare al passato. Parlando di questa stagione, che mi ha visto scivolare alla posizione numero 7, vi dico solo che la schiena mi ha tormentato. Se quest’ inverno riuscirò a lavorare bene, sono sicuro che tornerò a lottare per vincere. Non mi sento così lontano da Djokovic e Nadal, e sto già programmando anche il 2015”. In merito all’ultima affermazione, caro Roger, ci sarebbero alcune precisazioni da fare, ma nel complesso hai dimostrato che anche un plurivincitore di Slam (17) è capace di rimettersi in gioco a 32 anni. Chapeau! Ritrovato

Stanislas Wawrinka, voto 7+ Prima apparizione al Master di fine anno e subito in semifinale: come dire, CARPE DIEM. Stan fa sì che la Svizzera abbia per la prima volta due semifinalisti alle Atp World Tour Finals, ma credo che questo gli importasse quanto un cavolo a merenda. Lo svizzero gioca un tennis solido e preciso per tutta la settimana, cedendo solamente a Nadal nel Round Robin e successivamente in semifinale a Djokovic, non potendo scampare ad un destino ineluttabile. Una spedizione nel complesso positiva, a coronamento di una stagione anch’essa tutt’altro che negativa, dopo aver raggiunto la sua prima semifinale Slam agli Us Open e dopo aver trionfato in doppio con Benoit Paire al Chennai Open ed in singolo all’Estoril Open (oltre alla finale di Madrid, Copa Claro e ‘S-Hertogenbosh. Trova il tempo per criticare i propri avversari e creare una soap opera attorno al fantomatico coaching di Toni Nadal, e questo quantomeno rende più interessante il suo cammino fino alla semifinale, per la quale, in parte, deve ringraziare lo stesso Rafa. Arcigno

Juan Martin Del Potro, voto 6.5 Non rispetta le aspettative, perdendo sul più bello da Roger Federer, dopo una battaglia di circa tre ore. In conferenza stampa di dice “molto deluso per il risultato della partita di oggi e per gli errori commessi: ho avuto la possibilità di conquistare nuovamente il break ma lui ha giocato obiettivamente meglio e mi ha rimontato in entrambi i set , è stato comunque un privilegio battersi contro Roger in questo torneo. Penso di aver fatto un buon lavoro in questa stagione, il mio obiettivo era quello di vedere il mio nome in alto nel ranking e molto probabilmente sarò tra i primi 5 e competerò con i migliori”. Secondo le quote dei bookmakers era il terzo favorito per la vittoria finale, dietro solo ai due extraterrestri, ma qualcosa è andato storto nei meccanismi mentali dell’argentino che torna a casa non senza rimpianti, ma con la consapevolezza di avere tutte le carte in regola per giocarsela con i migliori e perché no, di bissare la sua vittoria Slam nel 2014, dato anche lo stop prolungato dello scozzese Andy Murray. Buon Samaritano

Tomas Berdych, voto 6++ Un eterno bamboccione, tanto forte quanto fragile nei momenti e nei match che contano. Non riesce ad approfittare di un rilassamento prolungato di Nadal nell’ultimo match di Round Robin che gli sarebbe valso un posto in semifinale, irrigidendosi proprio sul più bello e concedendo allo spagnolo di riagguantare le redini della situazione. Chiude la stagione senza aver vinto nemmeno un torneo (l’unico tra quelli presenti nel Master) ma devo dire che non mi ha deluso. Nel senso che ha fatto esattamente quel che mi aspettavo facesse: perdere alla prima difficoltà. Avrebbe tutto per ottenere grandi risultati, si lascia invece risucchiare nella mediocrità come fosse un giocatore qualsiasi. Incomprensibile

Richard Gasquet, voto 5.5 Signore e signori, ecco a voi il tennista più sfigato del Master 2013. Capita nel girone più difficile, ma ciò nonostante gioca un tennis apparentemente affascinante per un’intera settimana, dimostrando un notevole miglioramento fisico, ma purtroppo non mentale. Sembra sempre essere succube ed in balia degli avversari, e quando le cose vanno bene, e, soprattutto, quando vanno male. Dà il meglio di sé in una partita che, ai fini della classifica generale, vale meno di zero; un po’ come l’ultima squadra di Serie A che spera di non retrocedere vincendo in extremis all’ultima di campionato. A fine stagione probabilmente terminerà la sua collaborazione con lo storico coach italiano Riccardo Piatti: continueranno i progressi mostrati fino ad ora o si annulleranno in un “amen” in men che non si dica? Sfortunato

David Ferrer, voto 4.5 Ha rispettato il suo nuovo status di Top 3? Sì, perdendo in totale tutte e 3 le partite e conquistando il premio di “Peggior giocatore del Master 2013” secondo Tennis Circus. Ad onor del vero bisogna però dire che è tra i giocatori che hanno giocato maggiormente in stagione, e ciò probabilmente lo ha portato ad arrivare scarico, demotivato, e senza le energie necessarie per opporre una benché minima resistenza ai suoi colleghi più ”freschi”. Di una cosa siamo sicuri però: David avrà chiesto le ferie anticipate all’ATP, che non concedendogliele, lo ha portato inevitabilmente a scioperare per un trattamento irrispettoso nei confronti di un ormai veterano. Non pervenuto

O2 Arena, voto 10 L’atmosfera londinese è una delle più suggestive ed avvincenti della stagione, seconda solo alla tradizione dell’All England Club di Wimbledon. Il gioco di luci, gli effetti speciali, il calore del pubblico, l’organizzazione e la location rendono il tutto ancor più incantevole, speciale e fiabesco. Un ringraziamento va anche a Sky Sport che ci offre sempre uno spettacolo a 360 gradi, tra dirette, differite ed interviste ad hoc. Miglior commentatore della settimana, Paolo Bertolucci, voto 8.5, seguito dal duo Ljubicic/Meloccaro, voto 8.
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