Neil Stubley è a capo del gruppo di giardinieri più famoso al mondo, o per lo meno per il mondo del tennis, infatti coordina il lavoro e la gestione dei campi di Wimbledon dal 2013, anno in cui Andy Murray vinse il titolo e a Neil piace credere che sia stato anche merito suo.
Giocando su erba, il torneo di Londra è quello che richiede la preparazione più lunga, la semina dell’erba, il controllo della crescita, la rasatura, sono attenzioni meticolose e scrupolose che il team di Stubley deve dedicare al manto verde del torneo più famoso e prestigioso al mondo.
“Mostrare tutto il nostro lavoro al mondo intero quando finalmente inizia il torneo è una delle parti più soddisfacenti del mio lavoro. C’è sempre grande nervosismo quando tutti puntano gli occhi al centrale di Wimbledon, il primo giorno di torneo, quest’anno sarà strano non avere addosso quella sensazione, e quell’adrenalina che caratterizzano quelle due settimane.”
Intervistato da “The Telegraph” spiega i motivi dietro la decisione di cancellare il torneo per l’edizione 2020 senza cercare un’altra collocazione durante l’anno.
“In tarda estate, il sole è più basso nel cielo, la rugiada quindi arriva prima e i campi diventano scivolosi, l’arco di tempo disponibile per giocare si restringe, si è costretti a cominciare più tardi e finire prima, per questo non è possibile giocare il torneo in tarda estate o autunno.”
Durante l’intervista vien fatto notare che 12 anni fa si giocò comunque a settembre, anche se era uno spareggio di Davis Cup tra Gran Bretagna e Austria.
“E’ vero abbiamo giocato a settembre ma è molto diverso giocare un turno di Davis Cup rispetto ad uno Slam, puoi iniziare a giocare alle 11 e finire alle 17. Ai Championship si parte alle 11 per finire alle 21, per due settimane ed un totale di 670 match, si fatica a luglio figuriamoci a settembre.”