TENNIS – Un anno lontano dai campi, l’ennesimo anno passato a lottare con se stesso e con le solite speranze per il futuro: talento cristallino, tanta sfortuna ma un curriculum di tutto rispetto, l’ex N.2 del mondo Tommy Haas sembra aver archiviato con successo la quarta operazione chirurgica in carriera alla spalla destra, componente fisica che negli anni lo ha costretto a lunghi periodi di stop come, ad esempio, i 12 mesi trascorsi dal Roland Garros 2014 (ultima partita ufficiale disputata) al ritorno a Stoccarda 2015 grazie ad una wild card.
Il forte tennista di Amburgo lo scorso 3 aprile ha spento 37 candeline continuando intensamente a pensare ad un prossimo ritorno nel circuito ATP che aveva abbandonato da ben dentro la Top20, convinto di poter calcare le orme di quei grandi giocatori del passato capaci di restare al top anche alla soglia dei 40 anni di età:“Non mi sono mai sentito vicino a smettere di giocare, mi sono invece concentrato sui tempi di recupero e sull’allenamento, sapendo perfettamente che il fisico ha delle tempistiche particolari quando si passa una certa età e che una partita ufficiale è tutta un’altra cosa rispetto a quello che può rappresentare un allenamento, almeno per quanto riguarda lo stress della spalla e la tensione propria di un match. Chiaramente aiuta pensare che un campione come Jimmy Connors è riuscito a raggiungere una semifinale Slam addirittura a 39 anni”.
Il campione teutonico, che a Stoccarda ha vinto il torneo più importante in carriera quando gli “Stuttgart Masters” facevano parte dei “Master Series”, tornerà a mettersi alla prova davanti al suo pubblico; un incentivo in più ma sicuramente una grande prova di coraggio:”Rientrare, probabilmente a giocare a Stoccarda, davanti al mio pubblico è comunque unarma a doppio taglio. Ho la voglia di non deludere i miei connazionali ma dallaltra parte i tanti mesi fuori dai giochi non mi rendono ancora sicuro in determinate situazioni di gioco”, ha dichiarato a margine di un evento per gli sponsor della “Mercedes Cup”.
Tanta fatica ed il coraggio di mettersi nuovamente in gioco dopo tanti sacrifici non sono proprio da tutti, eppure un ruolo fondamentale nella storia del campione tedesco lo hanno avuto sicuramente la compagna Sara e la piccola figlia Valentina:”(Valentina)E’ già grande (ha già compiuto 4 anni) e sa che suo papà è un giocatore di tennis. E’ anche nei suoi occhi che trovo la forza di lottare ogni giorno per tornare ai miei livelli.”
Un altro esordio, l’ennesimo, per un grande campione oltre che un grande uomo di tennis, con ogni possibilità di tornare in alto e la sicurezza di avere già un posto nel cuore di tutti gli appassionati di questo sport.