“Non puoi tornare a casa!” è il titolo del romanzo di Thomas Wolfe, in cui spiega l’impossibilità di tornare indietro e rivivere piacevoli ricordi in quanto ogni tentativo di rivivere il passato risulta alla fine uno sgradevole fallimento.
Decisamente intenzionato a smentire le convinzioni di Thomas Wolfe è Mardy Fish, che è approdato nel sud della Florida e precisamente a Delray Beach con l’intenzione di tornare ad essere competitivo e vincente nel tennis.
“Sono molto emozionato di tornare a giocare qui. Amo ancora la competizione e fisicamente mi sento molto meglio da un po’ di tempo” ha detto Fish che farà il suo rientro nel tour ATP a Delray Beach da lunedi prossimo dove farà squadra con James Blake ed Aaron Krickstein.
Mardy Fish era noto nel tour per essere un fiero combattente Era stato top 20 nel 2003 e nel 2010, top 10 nel 2011 quando ha raggiunto il suo best ranking di n°7 del mondo.
Nel tour ATP ha vinto sei titoli e fatto 3 quarti di finale Slam. In Davis ha avuto un record di 7-7 e di 4-1 in doppio, ha vinto inoltre un argento olimpico nel 2004. Era rispettato dai colleghi in quanto era “uno che non molla mai” con un solido gioco da fondo ma anche doti di tocco e un buon serve&volley.
Ma la carriera di Mardy ebbe un crollo nel 2012, quando ebbe problemi di aritmie al cuore e conseguentemente disturbi da ansia che portarono il n°1 statunitense solo tre anni dopo a ritirarsi all’età di 30 anni. Agli US Open 2015 aveva salutato il suo pubblico in uno spettacolo commuovente e straziante dopo aver perso al secondo round da Feliciano Lopez.
Troppo presto! Era troppo presto per abbandonare il suo amato tennis.
In seguito fece delle cure per il cuore e trattamenti per il disturbo da ansia che non gli permetteva neanche di salire su un aereo o di fare attività normalissime quotidiane.
Oggi Fish, che abita a Vero Beach, ha deciso di tornare a giocare e di seguire la fondazione benefica a cui ha dato il nome.
La fondazione “Mardy Fish Foundation and Kids On Court Tennis Program” dà l’ oppotunità ai bambini di Indian River Country di partecipare a un programma di fitness e nutrizione. Tutto questo insieme al rinnovato entusiasmo per l’agonismo e il gioco fanno di Fish la prova vivente che i ritorni sono possibili.
”Ho fatto un lungo viaggio e ho imparato molto sui disordini e sulla sanità mentale. E’ una battaglia quotidiana e un processo lunghissimo ma già di strada nei passati 3 anni e mezzo ne ho fatta tanta”