Il ruggito di Stanimal, il declino di Rafa

Con ancora negli occhi la straordinaria prestazione di Wawrinka, che si è aggiudicato con una enorme sorpresa il Roland Garros, ci troviamo a tirare le somme di questo secondo Slam stagionale.
Nole partiva di sicuro con il favore dei pronostici in questo torneo, ma forse – alla fine – ha pagato un tabellone molto duro negli ultimi tre turni, quando ha dovuto affrontare in serie Nadal, Murray e proprio Wawrinka, che quando è in queste giornate si dimostra davvero ingiocabile per chiunque.

Qualche segnale che Nole non fosse al 100% è arrivato anche nella semifinale contro Andy Murray dove ha accusato qualche passaggio a vuoto di troppo; probabilmente ha influito un po’ anche il fatto che il serbo abbia dovuto concludere il match di semi il giorno prima dell’ultimo round, a causa della sospensione per oscurità il venerdì pomeriggio.

Tuttavia, non dobbiamo fare l’errore di pensare che quella di ieri sia stata una sconfitta di Nole: l’incontro l’ha vinto Wawrinka, che ha sfornato una prestazione delle sue, con la sua potenza inaudita che ha messo alle corde Nole, costringendolo alla resa.

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Djokovic dovrà aspettare la prossima stagione per poter tentare nuovamente di vincere il suo primo Slam in terra francese.
Ottimo è stato anche il torneo di Andy Murray che, arrivato in semifinale, ha giocato partita pari contro il numero uno del mondo, dovendo soccombere solo al quinto set e dimostrando come quest’anno sia tornato ai livelli che gli competono, cioè nei primi tre posti della classifica mondiale.

Un altro personaggio di questo torneo è stato senza dubbio il beniamino di casa Jo Tsonga che ha strappato un set a Wawrinka in una semifinale inattesa. All’inizio del torneo, Tsonga non era annoverato tra i probabili semifinalisti, dato che veniva da un lungo infortunio. A Parigi è stato comunque capace di farci vedere, per alcuni tratti, il suo miglior tennis; la spinta del pubblico di casa ha avuto un grande effetto su di lui, permettendogli di battere a sorpresa un non brillantissimo Kei Nishikori ai quarti in una battaglia conclusa al quinto set.

Visto il tabellone, ci si aspettava che il giapponese potesse arrivare relativamente fresco alla seconda settimana, ma ha dovuto arrendersi a Tsonga a cui ha regalato i primi due set e nel quinto ha pagato la rimonta avvenuta negli altri due set.

Menzione obbligata per Roger Federer che, in barba all’anagrafe, ha giocato un buon torneo ed è stato estromesso dal torneo solo da uno Stanimal in forma smagliante. Per chi scrive, questa edizione del Roland Garros potrebbe segnare la fine dell’era di Rafael Nadal e del suo dominio incontrastato su terra rossa. L’ex numero 1 del mondo e 9 volte vincitore qui (un record che difficilmente sarà replicato) è stato spazzato via in tre set da Nole Djokovic in quello che doveva essere il quarto di finale dell’anno, ma si è rivelato essere un monologo serbo con lo spagnolo che per la prima volta qui è parso arrendevole.

Per quanto riguarda gli azzurri, ci ricorderemo sempre del nostro maratoneta Andrea Arnaboldi, poi spazzato via da Marin Cilic. Purtroppo per il nostro tennis maschile dobbiamo accontentarci di queste piccole imprese dato che Bolelli si è spento sul più bello dopo essere stato avanti due set a uno contro David Ferrer e Fognini ha praticamente buttato alle ortiche il torneo perdendo dal francese Benoit Paire, dopo aver mangiato la sera prima del cibo avariato.

Fabio Fognini è chiamato a un riscatto sull’erba, dove non ha mai brillato. Andreas Seppi, che a Parigi è stato estromesso immediatamente da John Isner, potrebbe cambiare marcia e conquistare qualche buon risultato su una superficie che gli ha regalato notevoli soddisfazioni (un titolo a Eastbourne, nel 2011, e gli ottavi di finale conquistati a Wimbledon nel 2013). Che la stagione sull’amata erba abbia inizio.

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