DESTINATO AL TENNIS – L’ambizione di Pierre Paganini da giovane sarebbe stata quella di allenare una star del calcio. Ma siccome spesso quello che decidiamo nella vita viene stravolto dal destino, quello di Paganini lo ha indirizzato al tennis, uno sport con cui Paganini non aveva molta dimestichezza. Il suo destino per la precisione lo ha portato a diventare il preparatore atletico di Roger Federer e Stan Wawrinka. Se le due star svizzere continuano ad avere soddisfazioni in questo sport gran parte del merito va a questo sessantenne svizzero e al suo approccio mentale “Se sono ancora qui oggi – conferma King Roger in una recente intervista – molto del merito va a Pierre”
ROGER SARA’ ANCORA CAMPIONE A LONDRA? – Roger, che in questi giorni si trova a Londra per le Atp finals ha oggi 36 anni ed è decisamente il più vecchio soprattutto se confrontato con l’under 21 Alex Zverev. Lui le Atp Finals le ha già vinte 6 volte in carriera e anche quest’anno è il favorito, visto oltretutto il ritiro di Nadal per infortunio al ginocchio. Nonostante abbia saltato tutta la stagione sulla terra rossa per preservarsi fisicamente, quest’anno Roger ha vinto 7 titoli, fra cui Australian Open e Wimbledon, perdendo in tutto solo 4 match! Di nuovo n°2 del mondo, subito dopo Rafael Nadal, la percentuale di vittorie di Roger è del 92%, la sua migliore dal 2006. Paganini lavora con Roger da 17 anni, ed è il membro del suo team che lo affianca da più tempo.
LA CLASSE NON E’ ACQUA – Sarà sorpreso anche lui delle prestazioni di questo 2017? “Si totalmente e completamente – ha detto Paganini lo scorso martedì in un’intervista telefonica – a essere onesti, è stato un anno grandioso, fantastico, normalmente impossibile” Paganini che fa la maggior parte del lavoro con Federer in Svizzera e a Dubai ha assistito di persona soltanto a due vittorie Slam dell’elvetico, nel 2009 era nel suo box al Roland Garros, durante la sua unica vittoria al French Open, e quest’anno a Wimbledon. Paganini ha detto di essersi appassionato guardando Federer battere un emozionato Cilic all’All England club, ma quando Paganini prese il suo aereo per tornare in Svizzera, ha detto di avere avuto continuamente le immagini del match di Ferderer che gli rimbalzavano nella testa, e di essersi reso conto di quanto il lavoro fisico che fa con lui gli abbia giovato e permesso di raggiungere un tale livello tennistico
L’OPERAZIONE AL GINOCCHIO – Roger ha lavorato con un fisioterapista per 2 settimane dopo la prima operazione chirurgica che ha subito nella sua vita, quest’anno al ginocchio, poi ha cominciato un po’ di riabilitazione con un fitness leggero “E’ stato come se ri-imparasse a camminare. Puoi essere la persona più positiva al mondo, ma ci sono sempre momenti in cui dubiti che sarà ancora in grado di competere ad alti livelli
ROGER BIOLOGICAMENTE E’ PIU’ GIOVANE – “La risposta è stata un coro di si, anche se ha dovuto stare fuori dal circuito ancora per 6 mesi, fino alla fine del 2016. La domanda ora è un’altra, fino a quando Roger, il campione più tennisticamente longevo dell’era Open sarà in grado di sostenere tutto questo” Cinque anni fa hanno domandato a Paganini se Federer, allora 31enne, potesse giocare fino al 2016. Lui rispose di non vedere perché no, tenendo conto del suo stile di gioco, del suo talento e del suo costante entusiasmo “Solo Roger può sapere quando sarà il momento. Roger biologicamente ha 36 anni, si testa ne ha più di 40 ma atleticamente è molto più giovane. Per questo è così difficile fare un pronostico. Oltre ad essere un ottimo atleta è un uomo che prende le sue decisioni, l’unico motivo per cui smetterebbe se avesse un infortunio che non gli desse scelta”
PREPARO ROGER DA 20 ANNI – Paganini e Federer si sono incontrati per la prima volta quando Roger aveva 14 anni. Paganini era un trainer della Swiss National e Federer stava cercando di far emergere il suo talento, ai tempi penalizzato dal suo temperamento. Quando poi nel 2000 Roger mise insieme il suo team chiamò Paganini con sé. “Pierre rende bello l’allenamento come nessun altro – dice Roger – lo seguo come un bambino e faccio tutto quello che mi dice perché ho fiducia in lui. La gente mi chiede se faccio ancora dei test di atletismo. Io non ne ho bisogno perché lavoro con Pierre e lui capisce al volo se mi muovo bene o meno, se sono veloce o lento. Lui è sicuramente uno dei motivi del mio successo e sono felice e soddisfatto della nostra collaborazione”
LA PREPARAZIONE ATLETICA NEL TENNIS – Paganini ha cambiato il training di Federer nel corso degli anni. Quando Federer era giovane i due facevano altri sport, tipo basket, ora invece fanno esercizi più mirati al tennis. “Nel tennis bisogna essere forti, veloci, coordinati, ci vuole resistenza, e per ottenere tutto questo ci sono degli esercizi mirati – afferma Paganini – ma soprattutto bisogna ricordarseli quando si è in campo, non altrove. Quindi l’allenatore deve trovare il modo di creare dei collegamenti fra la velocità e la modalità atletica che si ha sul campo. Nove volte su dieci la velocità in campo si ha nei primi 2-3 passi, poi si colpisce la palla. Bisogna rinforzare quindi i primi 2-3 passi. Valutare la velocità nel tennis è completamente diverso dalla valutazione della velocità nella corsa – dice il trainer svizzero – nel tennis si deve considerare la velocità di reazione e la coordinazione. Non è solo importante muoversi velocemente, bisogna muoversi nel modo giusto, seguendo gli schemi del tennis, velocemente e per tutta la lunghezza di un match. Roger è la testimonianza vivente che tutto questo è possibile anche oltre i 30 anni. Spesso non si considera però la dedizione e la disciplina che c’è dietro a tutto questo, e che Roger ha praticato per molti anni. Tutta la sua vita e la sua filosofia girano intorno al tennis”
AL FIANCO DI STAN WAWRINKA – L’entusiasmo di Paganini è il medesimo quando si parla di Stan Wawrinka. Il 32enne è stato fermo da luglio a causa di un’operazione al ginocchio. Nonostante tutto è ancora settimo nel ranking e tecnicamente qualificato per le Atp Finals. Purtroppo non ha potuto prendervi parte perché ha ricominciato ad allenarsi a Ginevra solo la settimana scorsa. E Paganini era presente. “Con Stan beneficiamo della mia esperienza di anni con Rog “ afferma Paganini
NON ALLENERO’ I NEXT GEN – “Roger fin da giovane era focalizzato sull’avere una lunga carriera, questo significa non esagerare nel gioco, predersi delle pause, ascoltare i segnali del proprio corpo. Significa ridurre, anche se solo un po’gli allenamenti annuali” Paganini spera che di questa filosofia facciano tesoro le NextGen “Penso che dovremmo fare in modo di motivare i giovani a prendersi del tempo per recuperare fisicamente dalla preparazione atletica prima di giocare e di recuperare dal gioco prima di fare preparazione atletica, al fine di scongiurare gli infortuni” Però Paganini dice di non essere interessato a preparare i NextGen, dice infatti “Alla mia età faccio previsioni solo ancora per qualche anno, non voglio lavorare ancora così a lungo. Per ora mi bastano Rog e Stan”